Thumpers

Galore

2014 (Sub Pop)
alt-pop

Come ogni onesta e vecchia storia pop che si rispetti, anche quella di questo duo londinese, al debutto con Sub Pop, nasce da un’amicizia lontana negli anni, radicata nell’infanzia dei due Marcus Pepperell e John Hamson Jr.. Sboccia nell’ingenuità della giovinezza e si espande attraverso le luccicanti e multicolori strade illuminate dall’estro di David Kosten, musicista e soprattutto produttore di fama internazionale (Anna Aaron, Everything Everything, Bat For Lashes, Guillemots) la cui impronta non mancherà di farsi imponente già dalle prime battute di questo Galore (“Marvel”).

L’album è uno sfavillio di ritmiche imponenti e intense che ben si sposa con l’attitudine vocale quasi efebica e comunque non troppo muscolosa del duo, tutto molto prossimo allo stile degli Everything Everything (“Dancing’s Done”, “Roller”, “Together”) non solo per la correlazione con i falsetti ormai prerogativa del frontman della band di Manchester, Jonathan Higgs, ma per tutto l’impianto sonoro messo in atto dai Thumpers. Le sferzate sintetiche consacrano al pop/rock alternativo dei londinesi, ombre di natura glitch e dreamy, celestiali e quasi trascendentali talvolta, mentre le chitarre spruzzano note frizzanti senza mai sovrastare la succitata sezione ritmica e la melodia vocale, forgiando anche alcune rievocazioni pop da dancefloor anni 80.

L’evidente inclinazione indie e gli accenni quasi math e prog oltre che art-pop alla maniera di un brioso Gotye (“Dancing’s Done”, “Come On Strong”, “Tame”), lo stampo canoro e le scenografie estatiche ed eteree, le melodie pimpanti e deliziose anche se non immediate, l’accostamento tra pop delicato, electro-pop e synth sferzanti stile Hot Chip (“Sounds Of Screams”) rammentano un’altra grande band del panorama internazionale, i danesi Mew (“Unkinder (A Tougher Love)”, “The Wilder Wise” ma anche l’insolitamente strampalata e accattivante “Running Rope”) i quali, tuttavia, ostentano una spinta e una determinazione che qui possiamo dire totalmente assenti. Proprio questo, unito a uno stile e una capacità esecutiva non trascendentali, alla scarsa vena innovativa e a tutta una serie di piccole mancanze più che imperfezioni, fanno di Galore un buon disco e nulla di più, pop gradevole e di belle speranze (incantevole nella sua semplicità la featuring con il duo Summer Camp in “Now We Are Sixteen”), lontano dalle facilonerie da classifica, ma povero di vere idee di qualità.  

Non c’è nessun miracolo al quale gridare, ma non è questo il caso di buttare via disco o file con fretta e un certo disgusto.

02/02/2014

Tracklist

  1. Marvel
  2. Dancing's Done
  3. Sound Of Screams
  4. Unkinder (A Tougher Love)
  5. Come On Strong
  6. Now We Are Sixteen (featuring Summer Camp)
  7. Tame
  8. Wilder Wise
  9. Roller
  10. Running Rope
  11. Together


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