Tomas Barfod

Love Me

2014 (Secretly Canadian)
synth-pop

L’eccesso di synth-pop prima o poi crea una fase di rigetto, con produzioni che provengono dagli angoli più sperduti della terra. Si può restare un attimo perplessi sulla dimensione qualitativa del fenomeno di riscoperta del pop elettronico. I danesi WhoMadeWho sembrano aver trovato con il loro ultimo album “Dreams” il giusto equilibrio, ampliando la prospettiva di una formula comunque standardizzata. Evidentemente il trio sta vivendo un’intensa fase creativa, se anche Tomas Barfod (momentaneamente distratto anche dal progetto Tomboy) con il suo nuovo album “Love Me” riesce ad andare oltre la prevedibilità del genere.

Il punto di vista di un batterista è sempre il più interessante in una band, l’importanza del ritmo e la sua flessibilità possono modificare anche un brano apparentemente mediocre, ed è quello che Tomas Barfod fa egregiamente nelle undici tracce del disco.
L’energia che si agita dietro la soffusa techno di “Aftermath” e la sferzata di ritmo che dà il via alle note di “Pulsing” o “Busy Baby” rinnovano il fascino della pop-disco anche grazie alla voce di Nina K che duetta con le intuizioni dance di Barfod come se fosse un novello Giorgio Moroder.

Le tentazioni glitch di “Blue Matter” e di “Sell You” tradiscono simpatia per James Blake e un’attitudine del musicista per una musica accessibile ma mai banale. “Love Me” offre in verità più di uno spunto capace di strappare un applauso, come il romantico folk-pop di “Bell House”, dove protagonista è la voce angelica di Luke Temple, o la più vezzosa “Honey”, perfetto groove per le bizzarrie vocali dei Sleep Party People.
Chi va in cerca di atmosfere più nordiche e gelide può piacevolmente adagiarsi nelle due pagine strumentali “Destiny’ Child” e “Mandalay”, che per un attimo possono far pensare a una versione più lucida e vivida degli How To Dress Well, una sensazione che si rafforza nella conclusiva “Lost”.

Tomas Barfod con “Love Me”mette a fuoco con più chiarezza le sue qualità di compositore e di arrangiatore con un album che non suona forzatamente originale o diverso, ma solo più intrigante e intelligente di molta produzione affine.

27/08/2014

Tracklist

  1. Bell House (Feat. Luke Temple)
  2. Pulsing (Feat. Nina K)
  3. Destiny’s Child
  4. Busy Baby (Feat. Nina K)
  5. Honey (Feat. Sleep Party People)
  6. Aftermath(Feat. Nina K)
  7. Blue Matter (Feat. Jeppe Kjellberg)
  8. Waiting For Us (Feat. Nina K)
  9. Mandalay
  10. Sell You (Feat. Night Beds)
  11. Lost (Feat. Pell)




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