Tomorrow We Sail

For Those Who Caught The Sun In Flight

2014 (Gizeh)
chamber-folk

La prima uscita Gizeh di questo 2014 è un esordio, coltivato da anni dal collettivo Tomorrow We Sail, che già dal nome esplicita i suoi umori: l’euforia malinconica della partenza, il sobbalzare delle acque etc. etc. Provenienti da Leeds, i Tomorrow We Sail si potrebbero facilmente descrivere come il corrispettivo Gizeh, ossia ben più austero, dei Lanterns On The Lake.
Paesaggi tempestosi e improvvisi, tersi squarci su brughiere spazzate dal vento compongono le vette emotive di un soundscape di imperterrite (e, nella loro somma, un po’ pedanti) narrazioni soprattutto strumentali, culminanti nell’assolo di tromba di “For Rosa”.

Sicuramente interessante per il caratteristico “rallentamento” e per l’affilatura di stilemi compositivi tipici del folk britannico, “For Those Who Caught The Sun In Flight” investiga coi mezzi di litanie imbronciate e serafiche variazioni armoniche il sottile dipanarsi delle emozioni, magari corrisposte da un arpeggio di elettrica e una linea di violino, che lentamente deflagrano in un procedere marziale verso il tanto agognato schiudersi interiore (“Testament”, “The White Rose”).
I Tomorrow We Sail non eccedono, tutto sommato, con i cliché, centellinano le progressioni, ridotte ai marosi Shakespeare-iani di “The Well & The Tide” e alle tentazioni post-rock di “December”, mostrando anche una tendenza alla sottrazione, negli arrangiamenti e nella composizione, che tradisce il loro amore per i Low.

Ma, nonostante un esordio senza compromessi, manca sia un’impronta davvero personale che qualcosa di davvero emozionante, se non quella complessità di sensazioni che vada oltre il semplice assecondare i moti oscillanti dell’animo. Un disco che, in fondo, si potrebbe riassumere in una sola traccia (consigliata “Eventide”).

13/01/2014

Tracklist

1. The Well & the Tide
2. Eventide
3. Never Goodbye
4. December
5. Testament
6. The White Rose
7. For Rosa

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