White Hinterland

Baby

2014 (Dead Oceans)
rock, songwriter

Nelle ballate acerbe, ma succose, del primo progetto denominato Wind-Up Canary e in quelle inedite a nome Vessel, Casey Dienel aveva già messo in mostra le sue credenziali di cantautrice dal ricco patrimonio lirico.
Scelto il moniker di White Hinterland, l'artista ha affinato le sue strategie aggregando jazz, country, blues, rock e soul con solide strutture ritmiche e melodiche, che evocano sia il candore soul di Carole King che la forza magnetica di Fiona Apple e Tori Amos.

Al terzo album, la Dienel trova la giusta chiave di lettura per tutte le sue ambizioni, con coraggiosi arrangiamenti che restano in bilico tra l’oscurità e la luce e strappano quel velo di prevedibilità che accompagnava i suoni più dream-pop di “Kairos”.
I toni insidiosi e perniciosi della sua splendida voce restano il marchio di fabbrica più evidente della sua musica, ma il sound si è fatto più robusto e complesso: fiati e breakbeat ormai infettano il lirismo dell’autrice e il canto si è leggermente modificato verso toni più grezzi e grevi, concentrando energia e dolcezza in una tecnica vocale che distorce dizione e pronuncia per asservire le parole a uno stile che mette insieme jazz, soul e rock.

Avventuroso e mai prevedibile, “Baby” offre enigmatiche e oscure ballad soul-rock dai frangenti psichedelici e quasi orgiastici (la splendida “Sickle No Sword”), e noise-funk dalle irresistibili geometrie ritmiche e taglienti scorribande vocali (“Metronome”), ma soprattutto non cede mai alla noia, anche nelle pagine più rilassanti e melodiche (“David”).
Pur maneggiando diversi elementi, Casey Dienel regge sempre le fila delle sue creazioni con intensità e atmosfera: gli spazi aperti e sospesi dell’iniziale ballata per piano e voce “Wait Until Dark” e le meno affabili atmosfere intimistiche della conclusiva “Live With You” sono le due pagine entro le quali si muovono alcune delle migliori canzoni mai scritte dall’autrice. Sample e torture elettroniche agitano le acque di “No Devotion”, mentre il pop si nasconde dietro la festa di ritmi inusuali, fiati epici e di armonie circolari della superba “Ring The Bell”.

Il leggero tocco hip-hop nel dream-soul-pop di “Dry Mind”, le evoluzioni alla Björk di “White Noise” e il soul spettrale di “Baby” completano infine il più ricco e completo progetto a nome White Hinterland. Un album corrosivo e mai remissivo, che segna un altro passo avanti per Casey Dienel, avventuroso e ricco di promesse, per un futuro che appare ancor più luminoso.

17/07/2014

Tracklist

  1. Wait Until Dark
  2. Dry Mind
  3. Ring The Bell
  4. David
  5. Baby
  6. White Noise
  7. Metronome
  8. No Devotion
  9. Sickle No Sword
  10. Live With You


White Hinterland sul web