Angaleena Presley

American Middle Class

2015 (Thirty Tigers)
country

Quando si parla di country music, l’appassionato di musica rock trattiene con un sorriso inebetito il suo leggero disappunto, per un genere che solo attraverso il filtro culturale dei raduni rock anni 70 è stato assimilato e catalogato tra un disco dei Led Zeppelin e uno dei Genesis.
Il nome Pistol Annies è ignoto fuori dai confini americani, ma un disco d’oro e tre di platino sono un buon biglietto di presentazione per Angaleena Presley (nessun legame con Elvis), che insieme a Ashley Monroe e Miranda Lambert ha momentaneamente preso le distanze dal trio country al femminile per una carriera solista.

“American Middle Class” offre già nel titolo la chiave di lettura dei testi e della cifra stilistica dell’album: musica che parla della quotidianità di una piccola città della provincia americana con quell’onesta franchezza che appartiene ai grandi protagonisti del country-folk.
Ex-cassiera di vari supermercati (evito di fare paragoni con situazioni parallele nostrane), Angaleena Presley cita non a caso Willie Nelson come ispirazione, scegliendo di fatto un sound poco radiofonico e rinunciando al prevedibile traino del successo con l’ex-trio.

“American Middle Class” affronta con lo stesso spirito di Sturgill Simpson le tematiche ormai ricorrenti dei moderni songwriter: fede, gravidanze inattese, alcolismo e dipendenza dai farmaci sono i cardini dei testi, tutti molto convincenti: i personaggi delle sue canzoni sono vividi e tangibili, come la ragazzina in fila al supermercato di “Grocery Store”, la ragazza madre alle prese con un compagno ubriaco e violento in “Knocked Up”, o il padre di Angeleena che nella title track racconta in persona gli anni di duro lavoro in miniera.
La musica non resta al palo e, tra gradevoli uptempo e discrete intuizioni liriche, offre più di un motivo d’interesse, dal bluegrass in chiave moderna di “American Middle Class” all’ispirata e malinconica ballad “Better Off Red”, passando per le atmosfere spiritual di “All I Ever Wanted” (dove Angaleena incontra il diavolo in persona) e il delizioso walking-country di “Dry County Blues” con pedal steel e banjo in prima linea.

Alcuni episodi più di maniera, come “Drunk” e “Blessing And A Curse”, non inficiano il valore dell’album, che offre almeno un altro paio di spunti notevoli, come la già citata “Grocery Store”, un brano grintoso, dove la chitarra tagliente prende il sopravvento sul ritmo, virando energicamente verso atmosfere roots, o la vibrante cover di “Knocked Up” di Heidi Newfield, che Angeleena interpreta con disincanto e allegra leggerezza.
Con l’aiuto di ottimi musicisti e la collaborazione di autori rinomati come Luke Laird, Mark D Sanders, o Bob Dipero, la trentottenne del Kentucky firma una degli album country più solidi e interessanti degli ultimi mesi, che dalla sua offre anche un parterre di canzoni superiori alla media. La voce di Angaleena possiede anche quella marcia in più capace di sopperire all’eccessiva pulizia delle esecuzioni. Se avete apprezzato l’ultimo progetto di Lucinda Williams, avrete molto da amare nei cinquanta minuti di “American Middle Class”.

22/03/2015

Tracklist

  1. Ain't No Man
  2. All I Ever Wanted
  3. Grocery Store
  4. American Middle Class
  5. Dry County Blues
  6. Pain Pills
  7. Life Of The Party
  8. Knocked Up
  9. Better Off Red
  10. Drunk
  11. Blessing And A Curse
  12. Surrender  






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