Il laconico comunicato stampa ci parla di affinità elettive con A Place To Bury Strangers, Thee Oh Sees, The Men, Metz e tutto quello che può ricondurre alle scene di In The Red e Sacred Bones, tutta robetta che ci piace molto, e che stuzzica la nostra curiosità.
Durante l’ascolto scopriamo che è quasi tutto vero, e che le coordinate musicali dei Blonderr sono per lo più dalla parte dei primi della lista, come ben annuncia l’andatura del brano d’apertura: “Music For Elevators”.
“Corporate Standards” propone per gran parte dei propri ventisei minuti un post-punk fortemente contaminato dal garage-noise, anche se rispetto alle band sopraelencate pone grande attenzione a non cadere mai troppo nelle dissonanze e negli eccessi di feedback.
Ma c’è anche dell’altro, ad esempio “More Drugs Blue Sky” è puro shoegaze, e ci piace immaginarlo suonato proprio con il trio laziale intento a fissarsi la punta delle scarpe, “Jet Set” ha quell’indolenza Oasis-style che le conferisce l’aura di potenziale britpop hit, “INTO” è puro Jesus & Mary Chain-sound.
Il basso di Mauro Passeri pulsa alla perfezione ("Sonoma"), il drumming di Andrea Sperduti è secco e preciso, la voce e le chitarre di Lorenzo Vermiglio fanno il resto. A poco più di un anno dall’Ep d’esordio, tutto pare funzionare a meraviglia, grazie a otto convincenti tracce che lanciano i Blonderr all’attenzione nazionale.
Dopo l’ottimo lavoro dei Flying Vaginas, un altro bel colpaccio firmato MiaCameretta Records.
02/11/2015