Cento

The Wrong Side Of The Ocean

2015 (Maciste Dischi)
alt-rock

Non è cosa consigliabile piazzare un felino che mostra i denti nella copertina di un album d’esordio; c’è il rischio di apparire, già prima dell’ascolto, dei “coatti”, come direbbero nella Capitale, senza idee, ma nel caso dei fiorentini, l’immagine non solo è apprezzabile per luce ed estetica ma anche funzionale a rappresentare l’energia potenziale racchiusa nelle dieci tracce della tracklist. Il leone maestoso, adagiato con la bocca spalancata, rappresenta il ruggito di una gioventù tanto rabbiosa quanto in attesa del momento opportuno per agire e, allo stesso tempo, si lega metaforicamente alle note multiformi ed eclettiche racchiuse in “The Wrong Side Of The Ocean”. Non c’è un nome da ringraziare per quest’immagine perfetta. Come scrivono loro stessi all’interno del libretto: “Se stai guardando il leone nella copertina e sei quello che ha creato questa bellezza, ti preghiamo di contattarci. Abbiamo davvero cercato di metterci in contatto con te dal momento in cui abbiamo trovato la tua immagine, ma nessuno ha risposto alla nostra mail. Spero che tu possa rintracciarci e grazie mille”. I quattro Cento iniziano il loro percorso nel 2009 sotto il nome Blue Popsicle ma decidono di abbandonare quell’appellativo idealmente troppo legato alla musica britpop, evidentemente per dare un’impronta più peculiare alla loro formazione, e per staccarsi da quel cliché britannico, provando a scegliere una strada che porti piuttosto in direzione Usa.

Questo tentativo di superare la monotonia degli esordi è riuscito solo in parte, giacché le reminiscenze alt-rock danzereccio che hanno fatto la fortuna di tante band sotto l’ombra della regina restano presenti in quasi tutti i brani che si alternano nei circa trentanove minuti, ma ora le sfaccettature sono molteplici, i riferimenti molto più numerosi e comunque sempre ottimamente impastati e caricati di una potenza ai limiti dello stoner. Sotto quest’aspetto, potremmo considerare "The Wrong Side Of The Ocean" un album tendenzialmente hard-rock privato, però di certe ostentazioni manieristiche proprie del genere e comunque troppe sono le incursioni in mondi paralleli per ridurre il tutto a una definizione di genere. Tornando al Regno Unito, immancabile è il paragone con il garage-rock-revival di Alex Turner e soci, talvolta anche nello stile canoro di Filippo Santini così come, un ascolto attento, non potrà distogliervi dal paragonare certe sonorità al glam-rock e neo-glam (forse quel leone non è un caso) stile Darkness e accostare certe ritmiche al post-punk più moderno.
Spiccando il volo in direzione America, possiamo andare alla scoperta del lato pop-punk della band toscana, fatta di giri semplici, melodie orecchiabili, ritornelli immediati e facili da ricordare e cori da urlare a squarciagola ma anche di quella natura blues-rock che si palesa ostentatamente solo in “Killer On The Loose” ma che in realtà si mescola a ognuna delle personalità sviscerate in ogni brano, senza una reale preponderanza stilistica.

"The Wrong Side Of The Ocean" è un lavoro variegato ma ben amalgamato, in cui convivono con fermezza e convinzione diverse anime, stili differenti, che ci permettono di nutrire sia il nostro lato più acerbo, più epidermico, grazie a un uso pregevole della musicalità pura, sia quello più desideroso di deviazioni soniche dalle banalità, più propenso a seguire gli imprecisi schemi forniti dai diversi cambi di tempo e di ritmo e dalle accelerazioni improvvise. Un ottimo esordio che probabilmente non sarà gradito agli amanti dell’originalità e del coraggio a tutti i costi, ma che si farà apprezzare dalla forse più folta schiera posta sulla sponda opposta.

11/11/2015

Tracklist

  1. Saturated Images On The Paper
  2. Babylon
  3. Need You Naked
  4. Killer On The Loose
  5. River
  6. 100 Ways To Love
  7. Rollin'On
  8. It Pounds
  9. Prison Of Ice
  10. StuckOn The Wrong Side Of The Ocean


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