Datura4

Demon Blues

2015 (Alive)
blues-rock, psych-pop

Dom Mariani e Greg Hitchcock sono vecchie volpi della scena rock australiana. Il primo è stato il frontman dei garage rocker The Stems, ma si è anche dato al power pop con i DM3; l'altro ha seguito una traiettoria piuttosto simile con You Am I, New Christ e un'altra miriade di formazioni della scena di Perth.

Che i due potessero un giorno unirsi in un solo progetto artistico era insomma qualcosa di prevedibile (nonché auspicabile). Ma che la somma delle parti avrebbe dato vita a un blues-hard-rock così incendiario e altamente psichedelico non era certo una delle ipotesi contemplate. Imbarcati a bordo il batterista Warren Hall (a sua volta ex-membro dei The Drones, altra grande band proveniente dal paese dei canguri) e il bassista Stu Loasby, Mariani e Hitchcock danno sfogo al loro insospettabile amore per un blues che riprende le istanze più classiche, le dota di echi dei vari Black Sabbath e Blue Oyster Cult (ma pure dei più recenti Radio Moscow), le frulla ad alta velocità in una prospettiva dal retrogusto decisamente acido e le asciuga al sole del deserto australiano.

Tentativo che diventa programmatico già con le prime due bombe in scaletta, una “Out With The Tide” che risucchia nel suo caleidoscopico vortice di chitarre fuzz e la scattosa “You Ain't No Friend Of Mine”, tra riff al vetriolo e decelerazioni lisergiche. I punti di contatto con i fastosi, reciproci passati si rintracciano nel power pop di “Another Planet” e nel garage granitico di “Journey Home”. Ma è d'altro canto evidente che è proprio quando i due decidono di svariare a briglia sciolta, senza porsi troppe domande di sorta, che i Datura4 raggiungono le loro vette. È il caso di “Hoonsville” e “Pissin' Up The Wall”, peraltro – insieme alla lenta “Demon Blues” - le tracce più classicheggianti dell'intero lotto.
Da segnalare anche “Killjoy”, dotata del migliore ritornello di questa raccolta, e una “Gravedigger Man” che guarda al rock come lo intendono gli Spoon.

E alla fine il vero valore aggiunto di questo lavoro d'esordio risiede proprio nella sua innata capacità di muovere dal blues per sospingersi oltre, presentando una varietà stilistica che va sempre di pari passo con una capacità di scrittura sopra le righe.
Un disco perfetto per le afose giornate estive, ma anche - perché no - per squassare l'opprimente grigiore invernale.

08/07/2015

Tracklist

  1. Out With The Tide
  2. You Ain't No Friend Of Mine
  3. Another Planet
  4. Journey Home
  5. Hoonsville
  6. Demon Blues
  7. Pissin' Up The Wall
  8. Killjoy
  9. Gravedigger Man
  10. Love To Burn

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