David Ragghianti

Portland

2015 (Caipira Records / Musica Distesa)
songwriter, folk

Da qualche tempo nella Penisola non si ascoltava un disco di tale sensibilità. Un lavoro che passa sulle corde di una chitarra acustica e una voce italiana di un ragazzo maturo di Lucca, all'anagrafe David Ragghianti.
All'esordio discografico con "Portland", Ragghianti riesce a catturare attimi di realtà fuori dal tempo, un equilibrio tra personale e oggettiva visione delle cose, degli stati d'animo, della vita. Arrangiato e prodotto dall'ottimo Giuliano Dottori (Amor Fou) e con la presenza di musicisti di rilievo (Nico Turner su tutti) "Portland" è uno specchio d'acqua in cui ci si riflette con fiducia, consapevoli di ascoltare una voce sincera e rassicurante.

David Ragghianti sembra debitore di un certo cantautorato romano (Fabi) e di una peculiare scuola genovese (Fossati), così come di alcuni passaggi del Morgan solista ("I prati che cercavo"), nonostante riesca, coadiuvato dalla mano della produzione artistica, a creare un impasto coerente ed elastico, seppur senza trascendere nella ricerca artistico-musicale, ma cercando di concentrarsi sulla comunicazione emotiva delle parole ("Occhi asciutti", "Amsterdam").
"Dove conduci" incarna l'essenza della filosofia del cantautore toscano, interessato ai flussi e alla consapevolezza, al tragitto per l'arrivo piuttosto che alla fermata dell'essere, all'armonia delle sensazioni del corpo che si scontrano con l'ingorgo dei pensieri della mente.

Un album da ascoltare in luogo a noi congeniale, con le nove tracce del disco che si susseguono agili - ma con qualche leggero inciampo - mescolando reggae ("Se non ti ammali mai"), ballad stile Americana ("300 anni") e cantautorato elettroacustico dalla geografia euro-latina ("Tema del filo").
La spontaneità e l'onestà di Ragghianti lasciano comunque all'ascoltatore un senso di serenità, come tornare a casa dopo anni di continuo girovagare alla ricerca di qualcosa che è già qui, adesso, in equilibrio tra l'ascetismo e la salvezza del mondo, la sensibilità.

14/10/2015

Tracklist

  1. I prati che cercavo
  2. Amsterdam
  3. Dove conduci
  4. Occhi asciutti
  5. Tema del filo
  6. Se non ti ammali mai
  7. Pause estive
  8. 300 Anni
  9. Raffiche di fuga


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