Detail

First Detail

2015 (Rune Grammofon)
free-jazz

Una carriera trentennale e una reputazione solida, ecco il biglietto da visita della band scandinava Detail (1983-1994), oggetto di un recupero storico da parte della Rune Grammofon, che dà alle stampe le prime incisioni del trio formato da Frode Gjerstad (sax soprano e tenore, basso, clarinetto e flauto alto), Eivin One Pedersen (piano e tastiere) e John Stevens (batteria).
In verità il gruppo partì come quartetto, ma già durante le prime incisioni il bassista sudafricano Johnny Dyani lasciò l’ensemble.

“First Detail” raccoglie un live set del 1982 finora inedito: il rispetto di Frode Gjerstad per i due musicisti scomparsi prematuramente (Stevens nel 1994, Pedersen nel 2012) gli ha impedito per anni anche il solo ascolto di queste registrazioni.
La formazione restò in attività fino al 1994, pubblicando alcuni dischi ritenuti fondamentali per l’evoluzione del jazz in Europa, con l’album live “Last Detail” del 1996 si chiuse una pagina fondamentale del free-jazz non solo scandinavo.

Quando pensiamo a quelle terre lontane, il nome di Jan Garbarek risuona potente, ma c’era anche un’altra realtà sonora che quest’album documenta con risultati artistici eccellenti.
Va ricordato che John Stevens era un membro della prestigiosa associazione Spontaneous Music Ensemble, che raccolse intorno a sé musicisti importanti come Derek Bailey, Paul Rutherford, Dave Holland. La loro filosofia era quella di aumentare l’intensità della musica e non il volume, con soluzioni atonali e aritmiche che non alzavano i toni in una folle corsa alla sovrapposizione tra musicisti, un jazz radicale e a tratti astratto che, come conferma questo documento ritrovato, conserva un fascino che è alieno a molto free jazz moderno.
Dietro le tre fasi di “First Detail” c’è un’idea forte, una spiritualità sonora che mette un paletto tra questo incredibile trio e la montagna di pattume che spesso viene spacciato per improvvisazione.

Ipnotico, spesso amabilmente eccessivo, il free jazz che ascolterete in quest’album è quasi sensuale (come avvolto nella nebbia di decine e decine di sigarette accese in sequenza), con una sezione centrale nella quale il sangue scorre lento e l’elaborazione diventa più cerebrale, incastonato tra due furiose ed epiche evoluzioni free-jazz, sempre ricche di dettagli e molto più evolute di altre proposte a loro contemporanee.
Un album che purtroppo sarà ascoltato solo dagli appassionati del genere, e che invece possiede un inatteso appeal, che potrebbe trascinare nuovi adepti in queste pagine di ritmi pieni di raffinate sfumature, di ruggiti di sax che non sono mai privi di logica e lirismo, e contrappunti di piano che brillano per inventiva e ingegno.

Un ascolto che ruba non solo qualche sorriso, ma perfino un applauso.

03/07/2015

Tracklist

  1. This Is The
  2. First Version 
  3. Of Detail 

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