Diane Coffee

Everybod’s A Good Dog

2015 (Western Vinyl)
pop

Con la pubblicazione del doppio album “...And Star Power” si sono aperte le prime crepe nella reputazione degli eroi del pop psichedelico, ovvero i Foxygen. A tentar di sollevare le sorti giunge ora Diane Coffee (vero nome Shaun Fleming) batterista della band americana e già autore di un esordio, “My Friend Fish”, realizzato in sole due settimane con l’ausilio di un i-Phone, una radicalizzazione del lo-fi che viene in parte accantonata per il nuovo progetto “Everybody’s A Good Dog”.

Il dualismo tra archetipi femminili (Diana Ross) e maschili (Mr Coffee è il titolo di una misteriosa canzone di Nathan Pelkey, folksinger citato da Devendra Banhart in un'intervista del 2007) è solo un altro ornamento simbolico per la personalità del musicista, che cita Donovan, David Bowie, Marc Cohn e i Beatles tra le sue influenze, mettendoli in fila alla maniera di Todd Rundgren.
Il trittico di brani iniziale viaggia più dalle parti dei Wings e delle loro indecisioni rock melodiche a volte leggermente kitsch (“Mayflower”), ma tutto l’album scorre come un mix della famosa trasmissione televisiva "Top of the Pops", con cambi apparenti di stile e situazioni sonore che godono della loro mancanza di connessione creativa.

Nulla di nuovo per la famiglia Foxygen e associati: riff in quantità e coretti psych-beat più da groupie che da vera e propria band, ma con una maggior presenza di soul e Motown-style che garantiscono qualche momento di brio (“Down With The Current”), istantaneamente annullato da mediocri copia e incolla intitolati “Tams Up” e “GovT”.
Non basta a risollevare le sorti il singolo di presentazione “Eveyday”, che confonde Smokey Robinson con una boy band senza nemmeno un briciolo di ironia e nonsense. A voler essere autolesionisti, c’è anche il “delizioso” beat di “Duet” con Felicia Douglas, la quale canta con una convinzione e uno charme vicini allo zero, ma il limite estremo è la fuga finto-rock di “I Dig You”, che chiude senza appello qualsiasi possibilità di dare un senso al tutto.

Ovviamente c’è la possibilità che io stia sbagliando e che non riesca a cogliere l’ironia (boh?) e la genialità di questa fiera del citazionismo pop-kitsch e che “Everybod’s A Good Dog” sia solo l’ennesimo capolavoro della famiglia foxygena. Chissà se tra vent’anni un critico a corto di argomenti lo tirerà fuori come esemplare di tesoro nascosto e lo riesumerà come un album cult di quest’anni tribolati e confusi. Io nel frattempo mi sono annoiato a morte per la mancanza d'idee e per l’eccesso di citazioni atte a coprirla, direi che le ragioni per amarlo sono quasi le stesse per cui odiarlo.

18/10/2015

Tracklist

  1. Spring Breathes
  2. Mayflower
  3. Soon To Be, Won't To Be
  4. Down with the Current
  5. Tams Up
  6. GovT
  7. Everyday
  8. Duet
  9. Too Much Space Man
  10. I Dig You
  11. Not That Easy




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