Füsch

Chemical Light

2015 (Jestrai)
alt-rock, psych

“Mantra”, sottilmente nevrotica, borbottante tra le tastiere e ruggente tra le chitarre, l’inerzia scampanellante di “Neptune”, il blues cosmico-litanico di “Blu”, una “Formalità”, space-rock che assomiglia più a un lied pianistico che a un trip di distorsori, lo stordimento di “Chemical Light” sono le nuove maggiori meditazioni dei Füsch di Pierangelo Mecca e Mariateresa Regazzoni del dopo-trilogia “Mont CC 9.0”, contenute nel quinto (o, a preferenza, terzo) “Chemical Light”.

Smessi definitivamente gli esperimenti, la band vara una posata classicità che, comunque, aggancia la new wave nostrana, secondi Cccp ma ancor di più Franti, immergendola in una verace registrazione in presa diretta, e gasandosi di jam in equilibrio tra stasi lisergica - forse qua e là in sovrappiù - e cazzottate d'assalto. Mentre fa leva su un materiale non di prima scelta, lo sviluppo chiarisce i rapporti strumentali: doppia chitarra (caruccio il tossicchiare in “Black Star”), un’elettronica dosata con parsimonia (a parte una “End Fire” che scimmiotta il synth di “Like A Hurricane”) e il soffio riverberato di Regazzoni, a un passo dal crepuscolarismo.

29/11/2015

Tracklist

  1. Mantra
  2. Goat
  3. Fomalità
  4. Neptune
  5. Black Star
  6. End Fire
  7. Ghost Ride
  8. Blu
  9. Chemical Light

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