Giuliano Dottori

L'Arte Della Guerra Vol. 2

2015 (Musica Distesa)
songwriting

A un anno di distanza dal Volume 1, Giuliano Dottori completa il proprio terzo album "L’Arte Della Guerra" con ulteriori otto canzoni che in realtà non hanno molto in comune con quelle precedenti. Sembra quasi che l’artista abbia voluto dividere l’opera in due e inserire nella prima parte i brani più immediati e dal suono più appariscente, mentre qui ci sono quelli per i quali è necessario qualche ascolto prima di apprezzarli in pieno. Volendo trovare un senso all’inclusione di queste due uscite in un unico insieme, si può menzionare lo stile melodico, per via del quale si capisce che le canzoni sono state scritte in un periodo unitario, e ovviamente quello vocale.

Per il resto, alla spaziosità del suono e dello sviluppo dei brani del Volume 1, si contrappongono qui una struttura compositiva più lineare e un suono più sfuggente. C’è più aderenza alla forma-canzone tradizionale e, dal punto di vista del suono, si punta su tonalità decisamente meno vivide e su una minor strutturazione. Il bello è che non mancano né la vitalità e nemmeno il dinamismo che erano tra i maggiori punti di forza del volume precedente, semplicemente qui sono ottenuti in modo diverso, e segnatamente grazie a una certa fantasia dal punto di vista ritmico, inteso non solo come tempi in sé.
Più di una volta, infatti, la sezione ritmica si inserisce all’interno degli arrangiamenti in modo diverso rispetto al solito, ovvero quasi sottopelle rispetto al resto del suono, dando al brano delle vibrazioni emotive tutte particolari. Inoltre, non va sottovalutato l’uso della metrica nella parte cantata, poiché anche qui essa è talvolta tutt’altro che convenzionale e contribuisce al dinamismo e alla vitalità di cui sopra. In altri casi, invece, basso e batteria hanno effettivamente un ruolo di primo piano, ma anche qui il loro uso si distacca dall’ordinario, visto che i loro tempi sono in levare.

I testi si adattano alle citate caratteristiche degli arrangiamenti, abbandonando l’ampiezza delle tematiche trattate per concentrarsi su storie più circoscritte e personali. Si può dire, in definitiva, che questo Volume 2 mantenga il livello di ambizione del precedente ma lo declini in modo diverso. Certamente quello scelto in questa occasione è più difficile da concretizzare in risultati soddisfacenti, infatti due o tre momenti poco riusciti ci sono, nello specifico i ritornelli di “Fiorire” e di “Andare Via” e la coda strumentale in “Inseguendo la città”. Questi passaggi, infatti, appaiono privi di contenuti rilevanti e suonano un po’ come fini a se stessi, e se la coda strumentale non fa danni più di tanto, visto che appunto arriva a fine brano, i due ritornelli tolgono un po’ di valore complessivo alle rispettive canzoni, che di punti di forza comunque ne hanno, segnatamente la citata ritmica sottopelle e la melodia delle strofe, in entrambi i casi azzeccata. Il momento migliore del disco è “Il Pavimento Del Mattino”, ottima sotto tutti i punti di vista e con il featuring di Ghemon che si inserisce perfettamente nel contesto.

Dottori merita comunque di essere applaudito per non essersi posto limiti nella realizzazione di questo lavoro, esplorando svariate possibili vie per costruire qualcosa di bello e audace e riuscendo a cogliere quasi sempre nel segno. Prima di quest’opera, qualunque opinione su Dottori era lecita, ora invece chi lo apprezza ha delle argomentazioni molto più forti dalla sua. Probabilmente l’ascoltatore superficiale riterrà questo secondo volume molto peggiore rispetto al primo, ma chi lo ascolterà meglio saprà coglierne i pregi.

08/04/2015

Tracklist

  1. Inseguendo La Città
  2. Fiorire (feat. Dimartino)
  3. Andare Via
  4. Il Pavimento Del Mattino (feat. Ghemon)
  5. Forever Giovane
  6. Siamo Tutti Degli Eroi
  7. 2041
  8. Angelina

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