Ascoltando le celestiali infatuazioni dell’iniziale “Hold On” è lecito avere dei dubbi e farsi qualche domanda, tipo: “Sono davvero loro? Gli Hey Colossus?”. Poi, arriva il groove di “Sisters And Brothers” ed è melma psych-blues un po’ demente, un po’ malsana e allora tutto torna… sono loro!, gli amici londinesi che amano sintetizzare tante sfaccettature del sound più rumoroso e heavy.
Tuttavia, “In Black And Gold” qualche novità rispetto al passato la presenta, a cominciare da un sound più curato e da un equilibrio più esibito tra prepotenza e chirurgico assemblaggio. Quanto al resto dei brani, pur assestandosi su livelli apprezzabili, ancora una volta la band non riesce a dare consistenza definitiva a un talento che pure, tra le righe, s’intravede. Dallo sludge-noise geometrico di “Hey, Dead Eyes, Up” fino all’apoteosi in doom di “Sinking Feeling”, il disco mostra quindi una band in salute, cui manca, ahimè!, quel guizzo e quel tocco di originalità che potrebbero spingerla verso ben altri palcoscenici.
In ogni caso, quanti amano il rumore, l’eccitazione psichedelica e l’austerità post-punk passino pure di qui, perché sicuramente apprezzeranno anche i Joy Division in meccanico abbandono di “Wired Brainless”, il mantra dub, tra gorgheggi e vertigini stranianti, di “Lagos Atom” e il Nick Cave a zonzo nel West, prima di essere travolto da un climax acido, di “Black And Gold”, il momento più convincente del disco.
28/04/2015