John T. Gast

Excerpts

2015 (Planet Mu)
library elettronica
5.5

Un paio di cassette per la fittizia etichetta ✌ a nome Henry Moan, un paio di credits sulle uscite più folli di Dean Blunt e Inga Copeland con moniker S. Bronze e una manciata di Ep a proprio nome sono bastati a rendere John T. Gast una sorta di eminenza oscura dell'elettronica contemporanea. Uno di quegli spettri che si aggirano senza lasciare tracce, ma su cui i cultori si divertono ad avanzare ipotesi, costruire storie, insomma creare hype.

A riportare alla luce dalle tenebre la sua figura arriva oggi Planet Mu, con una raccolta di bozzetti elettronici composti ed elaborati nei contesti più sporadici (tutti lasciati intendere, nessuno specificato), ambientati nel Sud Est inglese e ipotetici stralci di colonna sonora a una “Guerra Fredda” tra uomini e donne in un inverno rigido. Un concept per lo meno surreale che fa da sfondo a un disco pienamente inserito sui binari dei due maestri di cui sopra, nel bene e nel male.

A dirla tutta, a prevalere sono probabilmente gli aspetti negativi dell'approccio library tanto caro a Dean Blunt fino a “The Redeemer” compreso: a Gast mancano i colpi di teatro, l'istrionismo, la sorprendente varietà di colori e ambientazioni su cui Blunt ha costruito la sua arte. In compenso, il Nostro si mostra buon artigiano di calchi dubstep alieni (“Infection”) e trasposizioni sci-fi del footwork (“Ceremony”), ma anche abile giocatore di multiplayer Nintendo nei sobborghi londinesi (“Claim Your Limbs”) finanche grandioso autore di raffinate ipotesi house (“Congress”).

Il paradosso è che l'eccellenza arrivi proprio laddove la normalità, sebbene nelle forme più disparate e (anormalmente) varie e distanti fra loro, si riappropria della scena. Per contro, l'intento espressionista che si cela dietro gli esperimenti ora fumosi e grigi (“Shanti-ites”, “White Noise/Dys”) ora squisitamente cinematografici/orchestrali (“White Noise (Reprise)”, “Torch”) manca di efficacia descrittiva, mentre le trasfigurazioni dadaiste di “£” e “Sedna” sono semplicemente pesci fuor d'acqua senza la minima ragion d'essere.

Frammentario per scelta, variegato per intenti, fuori dagli schemi per credo, intrigante per potenziale, incompiuto per conseguenza.

02/04/2015

Tracklist

  1. Shanti-Ites
  2. Infection
  3. Congress
  4. £
  5. Ceremony
  6. Green
  7. White Noise/DYS
  8. Claim Your Limbs
  9. Sedna
  10. White Noise (Reprise)
  11. Torch

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