Le Millipede

Le Millipede

2015 (Alien Transistor)
8-bit library, post-kraut
6.5

A chi abbia conosciuto i Notwist anche solo nella loro espressione più massimalista non può certo essere sfuggita quell'aura di istrionismo, per certi versi surreale, che sembra avvolgere silenziosamente gran parte della loro musica. Una tendenza che, unitamente alla dichiarata passione per l'estetica weird, i due fratelli Acher hanno saputo sviluppare in maniera dedicata al di fuori del gruppo, e più precisamente attraverso il catalogo della loro Alien Transistor.

Il lavoro corale dell'anno scorso uscito a nome Alien Ensemble ha sostanzialmente raccolto la gran parte dei padri fondatori del catalogo dell'etichetta: molte figure minori attivi nel contesto dell'impro-jazz e della library music a cui i due fratelli hanno regalato un'importante (e in molti casi meritata) vetrina discografica. Fra questi figura anche Mathias Götz, trombonista già metà dei Das Rote Gras assieme a Benni Schäfer e novello iniziatore dell'avventura Le Millipede.

Per l'omonimo debutto sul terreno fertile dell'etichetta aliena, Götz pare aver deciso di dare sfogo in toto alla sua dose di amore weird, improvvisandosi polistrumentista e raccogliendo a sé un apparato strumentale infinito, all'interno del quale figurano vari vibrafoni, percussioni esotiche, strumenti a fiato e toy instrument alla maniera di Pascal Comelade. Un apparato fin troppo inusuale al pari delle sonorità raccolte nelle undici miniature post-espressioniste presenti nel disco.

Siamo qui davanti a una sorta di rivisitazione in chiave 8-bit delle forme più tipiche della library music, con pesca di influenze dal jazz, dai primordi del pop, da certe soundtrack degli albori e, manco a dirlo, da quella mescola di effusioni armoniche e reminescenze kraut su cui i Notwist hanno costruito il loro verbo. Ciascun brano è una sorta di mini-gioco all'interno di un gameplay mentale fatto di colori poveri e immagini basiche, scene brevi costituite da azioni singole.

Un'operazione che ha il pregio di incuriosire e intrattenere, senza annoiare e mantenendo viva l'attenzione, ma anche il mezzo difetto di non incidere, di stimolare la fantasia solo fin tanto che il tasto play è ancora premuto. Una base comunque solida su cui costruire.

30/06/2015

Tracklist

  1. Happy Planet Index
  2. Gedanken
  3. Die Jährlichen Winde
  4. Rote Laterne
  5. Jobprogramm
  6. Rosa Rausch & Sara Glück
  7. Kollege
  8. Ypsilon
  9. Herbst
  10. Marmor
  11. Johann Palisa

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