Nikki Lane

All Or Nothin'

2015 (New West Records)
country, beat

Dopo Valerie June, Jessica Lea Mayfield e Lana Del Rey tocca a Nikki Lane affidare le sorti della sua musica alla produzione di Dan Auerbach (Black Keys).
“All Or Nothin’” fa seguito all’esordio del 2011 “Walk Of Shame”, un album che prendeva per il collo la tradizione country trascinando pedal steel e rockabilly in una dimensione sonora pop-retrò. La scelta di un produttore abile nel dare nuovo lustro alla strumentazione più classica del rock americano è quella giusta per evitare di crollare nel vuoto del mainstream. Ed è la prima riflessione che viene spontaneo fare incrociando il pop sbarazzino di “I Don’t Care”, una di quelle canzoni che avrebbe fatto la gioia di molte star del pop da Kylie Minogue a Lily Allen, e che resta invece piacevolmente nei dintorni del surf-beat, con sonorità calde e avvolgenti che scoraggiano qualsiasi velleità post-moderna.

Nikki Lane non nasconde dietro maschere ideologiche o stilistiche le contraddizioni che inevitabilmente scaturiscono mettendo a confronto mondi sonori paralleli ma diversi, “è sempre il momento giusto per fare la cosa sbagliata”, canta nell'iniziale “Right Time”, su note di country-rock maliziose rifinite da grintose sonorità di pedal steel, così sottolineando la volontà di procedere con sfrontatezza e malizia tra sacro e profano della musica americana.
Dan Auerbach questa volta gioca col fantasma di Phil Spector: l’intro ritmico di “Good Man” evoca senza vergogna le Ronettes e “Seein’ Double” gioca con atmosfere spaghetti-western, mentre la voce lievemente roca della Lane e le concessioni al pop tirano in ballo Neko Case e Nancy Sinatra nel tentativo, ben riuscito, di incrociare percorsi stilistici che mettano a fuoco la personalità dell’artista.
L’album scorre piacevolmente tra ballate country-rock in stile Eagles (“Love’s On Fire”, “You Can’t Talk To Me Like That”), un prevedibile valzer elettroacustico (“Out Of My Mind”), tocchi di twang  (“Man Up”) e vigorose iniezioni di rock-blues (“Sleep With A Stranger”) suggellando la passione per la tradizione country di Loretta Lynn o Patsy Cline nelle conclusive “Wild One” e “Want My Heart Back”.

“All Or Nothin’” è una buona conferma sia per Nikki Lane che per Dan Auerbach: il frontman dei Black Keys si dimostra un talent-scout versatile e ricco di risorse, mentre la giovane autrice e cantante americana mette in gioco qualche ambizione in più rispetto all’esordio, anche se resta il flebile dubbio che, scomparsa l’eccellente veste sonora, il futuro di Nikki possa incagliarsi nel dilemma endemico della musica pop moderna, ovvero la mancanza di canzoni che possano segnare il tempo.
Non c’è dubbio che le altre creature baciate dalla produzione di Dan Auerbach (leggi Lana Del Rey o Valerie June) siano artiste dotate di una personalità più forte e autonoma, con un repertorio meno vincolato alle scelte estetiche del momento, ma vi consiglio di gettare un orecchio da queste parti: molte delle canzoni di “All Or Nothin’” potrebbero stimolare il vostro palato, e di questi tempi un album pop intelligente e grazioso è un discreto antidoto alla prosopopea di molti finti innovatori.

26/03/2015

Tracklist

  1. Right Time
  2. Good Man
  3. I Don't Care
  4. You Can't Talk To Me Like That
  5. Seein' Double
  6. Love's On Fire
  7. All Or Nothin'
  8. Sleep With A Stranger
  9. Man Up
  10. Out Of My Mind
  11. Wild One
  12. 1Want My Heart Back






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