Noel Gallagher’s High Flying Birds

Chasing Yesterday

2015 (Sour Mash)
brit rock

Abbiamo imparato a conoscere Noel Gallagher ormai da tempo. I ritornelli mobidi e circolari, le dichiarazioni poco diplomatiche nei confronti di alcuni suoi colleghi musicisti (da Beyoncé a Ed Sheeran), i litigi e i riavvicinamenti col fratello minore Liam, gli eccessi, la maturità. Ci si ostina a parlare ancora degli Oasis, ma facciamo lucidamente mente locale: i nostri si sono sciolti ormai sei anni fa. Forse dovremmo imparare ad accantonare la nostalgia e l’insanabile malinconia che pezzi come “Live Forever”, “Don’t Look Back In Anger” e “Supersonic” riescono a far riecheggiare nei cuori di chi quegli anni li ha vissuti. E anche di chi ci è arrivato dopo, perché gli Oasis rimangono, che piaccia o no, un fenomeno di costume straordinario per la storia della musica pop contemporanea.
Solo una volta messa in pausa “Wonderwall” e tolte le felpe di Abercrombie, sarà possibile avvicinarsi al progetto solista di Noel Gallagher - perché di vero e proprio progetto solista si tratta, sebbene accompagnato da un collettivo di musicisti. Con “Chasing Yesterday” il maggiore dei Gallagher si trova a dare un seguito al primo disco dei Noel Gallagher’s High Flying Birds, che aveva riscosso un successo non trascurabile. La formula non sembra cambiata: ritornelli collosi, songwriting sempre uguale a se stesso eppure efficace; qualcosa di nuovo sembra però muoversi nell’anima di queste canzoni.

Anzitutto, appaiono tutte provviste di una vocazione narrativa lontana dal’immediatezza degli Oasis e dal bozzettismo dei Beady Eye. Viene data, inoltre, maggiore considerazione alla struttura musicale: così, nella gemma iniziale “The Riverman” - di cui Noel sembra andare particolarmente fiero, troveremo una coda psichedelica che sfuma in un assolo di sassofono. E “The Right Stuff”, forte di un’atmosfera fumosa ed evocativa definita dal suo creatore “quanto di più lontano da 'Supersonic'”, si conferma uno dei pezzi migliori del lotto.

Certo, qua e là compaiono déjà vu (l’ispirata ballata “The Girl With X-Ray Eyes” pesca a piene mani dagli ambienti più sognanti e impalpabili del glam-rock bowiano), un certo atteggiamento egotistico e narcisistico che a volte rincorre il passato dei Gallagher senza per questo cullarsi in un’operazione nostalgia (la cristallina “You Know We Can’t Go Back” e la potente “Lock All The Doors”, la cui genesi risale al periodo Oasis), ma quel che è certo è che “Chasing Yesterday” suona autentico, vero, colmo del desiderio di riuscire a dire qualcosa.
La voce di Noel, pur non essendo mai stata particolarmente espressiva, cavalca ogni canzone lasciando addosso all’ascoltatore una sensazione di piacevolezza e di totale immersione, come si può dedurre dal sorprendente secondo singolo “The Ballad Of Mighty I”, con l’amico Johnny Marr degli Smiths alla chitarra. Un brano dall’incedere obliquo e smanioso, che condivide ben poco col singolo di lancio “In The Heat Of The Moment”, specchio per le allodole per radio e vecchi fan - e il solo episodio trascurabile.

L’unico appunto che si può fare al secondo lavoro dei Noel Gallagher’s High Flying Birds è, dunque, che avrebbe potuto essere più snello. Tant’è vero che la Deluxe Edition, con quattro brani supplementari e il remix di “In The Heat Of The Moment”, chiede decisamente troppo all’ascoltatore. “Chasing Yesterday” è, però, un album di comprovata attrattiva, basato su giochi di equilibrio e armonia, privo forse di veri e propri scossoni. La sua forza risiede in un’emozione pulita, ricercata, solerte nel suo legarsi al passato con naturalezza e nel guardare avanti con ardimento e senza rimpianti.

22/03/2015

Tracklist

  1. Riverman 
  2. In the Heat of the Moment 
  3. The Girl with X-Ray Eyes 
  4. Lock All the Doors 
  5. The Dying of the Light 
  6. The Right Stuff 
  7. While the Song Remains the Same 
  8. The Mexican 
  9. You Know We Can't Go Back 
  10. Ballad of the Mighty I 


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