No Joy

More Faithful

2015 (Mexican Summer)
noise-pop, shoegaze
5.5

Le canadesi No Joy, le due chitarriste e cantanti Jesamine White-Gluz e Laura Loyd, debuttano con il singolo “No Summer”, loro anthem, una “Louie Louie” fantasma. Il primo album “Ghost Blonde” (2010) è shoegaze-pop angelico che, comunque, annovera anche brani da purosangue come “You Girls Smoke Cigarettes” e il drum’n’bass cacofonico del nuovo singolo “Hawaii”.

Passata qualche uscita corta (soprattutto i 6 minuti di “He Cried” in uno split del 2011 con Marnie Stern), il secondo “Wait To Pleasure” (2013) aggiunge sia una produzione d’alto profilo che una carica hard-rock post-Breeders. Il duo raggiunge in un sol colpo un apice distruttivo (“E”), un apice melodico (“Slug Night”) e un apice psichedelico (“Prodigy”). Poi, purtroppo, la componente leggera e passatista trascina la seconda metà del disco in un piano inclinato verso il dream-pop più dozzinale.

Questa deriva è anche matrice di buona parte del successivo “More Faithful”. “Remember Nothing” si adagia nel revival del noise-rock. “Everything New”, “Moon In My Mouth” e il quasi-raga in “I Am An Eye Machine” sono ancora più rilassate e, praticamente, new age.
Almeno “Burial In Twos”, nella sua schizofrenia tra elettronica e ritmo rimbalzante, rilascia un genuino epos, e dà anche il la al balletto distorto post-psichedelico di “Corpo Daemon”. Sempre sul fronte di una confusa sperimentazione stanno anche “Chalk Snake” e il motivetto ye-ye disciolto in un ingenuo foxcore di “Rude Films”, ma ancor più esilarante (e pure ridicolo) è “Judith”: con un po' di fantasia, Enya che fronteggia i Kiss.

Risultato di session sfiancanti e isolate dal mondo volute da Jorge Elbrecht, collaboratore di Ariel Pink, spalleggiate dall’ormai fido batterista Garland Hastings (con loro dai tempi di “Wait To Pleasure”) e il nuovo bassista Michael Farsky (già con i Dirty Beaches). Tecnica elevata e rifiniture a dismisura, tanto sforzo solamente per portare la distorsione in secondo piano ed esaltare il vocalismo delle due, risaputo, senza troppa vita. Un pasticciaccio che ha del fascino e che, se non altro, cerca di declinare un verbo in più per uno dei generi più abusati e massacrati di sempre. 

08/07/2015

Tracklist

  1. Remember Nothing
  2. Everything New
  3. Hollywood Teeth
  4. Moon In My Mouth
  5. Burial In Twos
  6. Corpo Daemon
  7. Bolas
  8. Chalk Snake
  9. Rude Films
  10. I Am An Eye Machine
  11. Judith

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