Nova Lumen

Assurdo Universo

2015 (Gente Bella/Costello's)
synth-pop, new wave
6

Come noto, la più evidente caratteristica della retromania di questo nuovo millennio è stata quella di aver trasformato alcuni generi musicali in entità talmente forti da influenzare quasi tutti i nuovi musicisti. Ne sono un ovvio esempio il synth-pop e la new wave (e più in generale tutto il post-punk).
Senza tirare in ballo nuovamente le motivazioni (già ampiamente trattate da Simon Reynolds nel suo libro), resta il fatto che è diventato oggi normale vedere questi due generi, figli degli anni Ottanta, tra i riferimenti principali di chi comincia un progetto musicale in ambito rock o pop, quasi fosse una sorta di imprinting culturale.

In questo contesto possiamo leggere anche il debutto sulla lunga distanza dei torinesi Nova Lumen, che dopo un paio di Ep e un cambio di nome (dovuto all'omonimia con i Lumen russi), confermano la ricetta degli esordi, fortemente imperniata su sonorità a base di synth e drum machine.
Nelle undici tracce di "Assurdo Universo" si percepisce la naturalezza con la quale il trio maneggia stilemi che hanno fatto epoca, confermandone il senso estetico e il mood votato all'introspezione. C’è parecchio Battiato, quello del periodo elettronico (ma anche quello più pop), ci sono rimandi a tanta new wave italiana (compresi i primi Litfiba) e ci sono riferimenti decisamente più attuali (Future Islands), indicati dalla stessa band ma comunque già derivativi rispetto alla sorgente primaria.

Il collegamento con Battiato viene abbastanza naturale anche in relazione ai testi, le cui tematiche toccano ripetutamente il rapporto con il cosmo e le questioni irrisolte dell'esistenza (senza sfiorare gli aspetti mistici ed esoterici cari al Maestro catanese). Qui però la vastità del cielo è spesso dipinta come fredda e distante, un'entità incomprensibile che non permette di sapere né che ne sarà dell'Uomo né del perché egli debba sentirsi così impotente.
Ecco allora palesarsi alternativamente il desiderio di immortalità in "Ambrosia" ("vivi per sempre non ci annoieremo/ stelle nascenti su spiagge mai viste/ Campi Elisi voi non ci avrete mai") e quello di annullamento, che prende forma nell’ipotesi di esplosione del nostro Sole ("in un attimo d'amore io non sarò qua per godere del giorno che ogni speranza brucerà/ la terra avanza senza eroi, del resto chi eravamo noi?") descritta in "Giganti Rosse".

L'operazione dei Nova Lumen è valida nel metodo, ben focalizzata sulla riproposizione di certi suoni (in chiave depechemodiana quelli di "Daphne", uno degli episodi più riusciti del disco), ma un po' acerba dal punto di vista dell'interpretazione vocale, la cui tendenza ad affrontare tutti i brani allo stesso modo rischia di orientare l'ascolto più verso la monotonia che verso l'omogeneità.
Dal punto di vista stilistico, è per il momento difficile dire se la band sia più interessata a far parte dell'ondata di revivalismo tout court (stile Agent Side Grinder) o a lasciare un'impronta personale nella rielaborazione di un periodo che sta vivendo una nuova età dell'oro. Nel secondo caso, ci vuole ancora tempo.

08/10/2015

Tracklist

1. Ambrosia
2. Giganti Rosse
3. Persi nel Buio
4. Daphne
5. Arthur
6. Assurdo Universo
7. Labentia Signa I
8. L'Orizzonte degli Eventi
9. Cretaceo
10. Anni senza Fine
11. Labentia Signa II

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