Quest'anno avevo già saggiato la bravura di Pascal Niggenkemper nel quartetto free-jazz di “From Wolves To Whales”, ma quando incrocio un contrabbassista interessante non resisto alla curiosità di scoprirne gli altri progetti, specie se in veste solista. Neanche a dirlo, a soddisfare questo mio “feticismo” ha pensato l'etichetta Clean Feed, ormai un riferimento di prim'ordine sugli sviluppi della libera improvvisazione con strumenti – almeno in origine – acustici, e l'approccio dell'artista franco-tedesco al suo è davvero degno d'attenzione.
In termini stretti, la tracklist di “Look With Thine Ears” non è altro che una serie di études per contrabbasso, ma l'ortodossia è da essi severamente bandita. Niggenkemper prepara lo strumento con oggetti, amplificazioni ed effettistiche sempre diverse, avvicinando spesso sonorità ben distanti da quella dello strumento a corde: la ruggente distorsione “This Shall Not Be Revoked” ricorda gli abrasivi sassofoni afrobeat dei Melt Yourself Down, mentre “Sharper Than A Serpent's Tooth” simula la disturbante sensazione di un taser puntato alla tempia dell'ascoltatore.
Quello del titolo, infatti, non è tanto un invito a formulare immagini mentali dettate dalla fantasia, quanto a individuare col solo udito gli attrezzi di tortura che Niggenkemper applica al contrabbasso: se ci lasciassimo guidare soltanto dalla nostra memoria dei sensi, citeremmo tra questi persino un trapano e altri utensili ben poco delicati.
Quel che ne risulta è un ascolto davvero interessante sotto il profilo empirico, ma per altri versi molto impegnativo e disturbante, destinato perlopiù agli iniziati del suo ambito specifico – ove potrebbe diventare addirittura un album di riferimento. Il rischio più evidente è che, puntando tutto sul metodo anziché sull'espressività, la vena artistica divenga la vittima sacrificale dello sperimentalismo.
05/07/2015