Hans-Joachim Roedelius & Leon Muraglia

Ubi Bene

2015 (Passus)
post-kraut, synth-music

Alla vigilia degli ottantun anni, che compirà il prossimo 26 ottobre, Hans-Joachim Roedelius è niente meno che uno dei musicisti più attivi e prolifici della scena tedesca. Parallelamente a Qluster, l'ultima incarnazione del suo progetto più famoso e longevo oggi condivisa con il discepolo Onnen Bock, il veterano berlinese continua a trovare il tempo di coltivare collaborazioni importanti ed eterogenee (Christopher Chaplin, Stefan Schneider, Lloyd Cole, solo per citare le più recenti) e di avviarne altre nuove di zecca.

Di quest'ultima categoria fa parte il sodalizio con Leon Muraglia, titolare del celebre Kosmische Club di Londra, l'istituzione più intraprendente, assieme all'etichetta discografica tedesca Bureau B, nel recupero e mantenimento in vita della tradizione kraut-cosmica. Già attivo con il progetto Radio 9 e di recente aggiuntosi alla line-up dei Salvatore, l'inglese giunge dunque a incontrare artisticamente uno degli idoli assoluti della generazione tedesca, in quello che è solo l'ultimo di un'impressionante serie di tandem intavolati da Roedelius con artisti di anche tre-quattro generazioni più giovani.

"Ubi Bene", come intuibile dalle premesse, costituisce un amarcord che torna a parare sui suoni tipici della seconda generazione kraut-rock degli anni Settanta. Il focus principale, volutamente autoreferenziale, si colloca all'altezza dei Cluster di “Zuckerzeit”, nonché delle prove più spiccatamente espressioniste di Roedelius, da “Lustwandel” a “Frühling”. Muraglia inietta nel soundscape la sua passione per il deejaying attraverso motorik elettronici e propulsioni melodihe, entrambe centellinate e fornite all'occorrenza alla tavolozza del Maestro.

Ne esce un disco colorato e tendente spesso e volentieri al pop, in cui il gusto retrò si sposa a una leggerezza melodica e a una spensieratezza inedite. Ne sono dimostrazioni il ghirigoro sintetico di “My Heart And Mind Were Disposed To The Gentle Feelings Of Good Will”con lo zampino di Anthony Barratt, la più bucolica “A Nostalgia For Lollipops” e soprattutto la deliziosa filastrocca di “A Reflection In Deep Sea”. Fino ad arrivare alla girandola per arpeggiatori di “Red In A Circular Loop”, una vertigine in sapor di Neu! nonché uno dei pezzi più uptempo firmati da Roedelius.

Non manca lo spazio per qualche passaggio più riflessivo, anche qui all'insegna della varietà nei mood. Convivono così assieme l'acquarello di “She Has Always Loved Vienna”, intriso della nostalgia pianisitca tipica del Roedelius tra 80 e 90, il bagno ambientale di “Cloud Irridescence”, le graziose carezze chitarra-piano di “Gently Falling Snow” e l'apoteosi distorta e rovente di “Summer Breeze, Turning”, con l'amico Barratt stavolta impegnato alla chitarra. Tutti episodi intrisi di una classe semplicemente impareggiabile.

In apertura e chiusura, invece, spazio pure a quell'avvenierismo abstract a cui il teutonico sound della raster-noton deve tanto. La marcetta à-la-Atom™ di “Kurhaus Skinnydip”, che apre le danze, e il finale marziale e meccanico di “Surfaces That Appear To Change” sembrano star lì a ricordare quanto le comunicazioni fra Berlino e Düsseldorf fossero fitte e frequenti. L'oscurità industriale in stile Asmus Tietchens di “There Is A Huge Duck Standing Right Behind You / The Haunted Space” completa la tavolozza variopinta di un gioiello autunnale che sprigiona tanta classe quanta passione.

19/09/2015

Tracklist

  1. Kurhaus Skinnydip (A1)
  2. Red In A Circular Loop (A2)
  3. She Had Always Loved Vienna (A3)
  4. Cloud Iridescence (B1)
  5. My Heart And Mind Were Disposed To The Gentle Feelings Of Good Will (feat. Anthony Barratt) (B2)
  6. Gently Falling Snow (B3)
  7. A Machine Dreams (C1)
  8. There Is A Huge Duck Standing Right Behind You / The Haunted Space (C2)
  9. A Nostalgia For Lollipops (C3)
  10. A Reflection In Deep Sea (D1)
  11. Summer Breeze, Turning (feat. Anthony Barratt) (D2)
  12. Surfaces That Appear To Change (D3)