recensioni / 2015

SenderFlos

The Eyes

2015 (BaconAndDesks)

experimental, dub-techno

di Matteo Meda

6.5

SenderFlos è il progetto collaborativo tra Stefano Moretti aka Sender e Luca Formentini e Stefano Castagna riuniti nel duo Flos. Trattasi in tutti e tre i casi di nomi noti perlopiù nel contesto dell'underground elettronico sperimentale (cui unica eccezione è forse quella di Formentini, chitarrista giunto a collaborare in studio con nomi del calibro di Holger Czukay, Steve Jansen e Theo Travis), ma che in questa nuova esperienza sono già riusciti a calcare i palchi di festival prestigiosi di settore, non ultimo Flussi ad Avellino.

“The Eyes” è un'avventura sonora, per usare le loro stesse parole, il cui obiettivo primario è quello di “valorizzare l’elemento materico della musica, cioè il processo di generazione di suoni che arrivano da strumenti autocostruiti (Tavole di Flos) suonati in tempo reale e l’improvvisazione”. In tal senso, le note di copertina del disco riportano queste “tavole” come elementi primi del soundscape al fianco di chitarre, sintetizzatori e device elettronici per il live processing dei suoni.

Il risultato è un condensato di umori e tensioni il cui sound è conseguenza diretta delle circostanze che lo generano, senza alcun tramite mentale o concettuale che vada a interporsi mirando a una direzione specifica. Il dub-techno alieno e malato di “Gullwing” riesce così a rivelarsi co-originario delle esplorazioni in free-form di “On My Toys” e “Finger In The Water”, l'una a contatto con certo impro-jazz alla maniera di John Tilbury, l'altra di stampo prettamente elettroacustico.

“Walking Behind Someone In A Dream” e “Try Doing” tornano a calcare la mano sul concetto di azione, l'una in un contesto onirico deviato e adrenalinico, l'altra reiterando loop liquidi dalle parti dei Voices From The Lake o delle LCC.
Il finale di “The End Of The Eyes” rinuncia anche alla dimensione fisica, affidandosi interamente all'assolo amorfo delle “Tavole di Flos”, finalmente libere di impadronirsi del soundscape tratteggiando in forma pura quest'idea di libertà e spontaneità dell'azione creativa.