Continua l’esperimento calligrafico fattosi band di The School, che con “Wasting Away And Wondering” colmano il vuoto lasciato dai “nuovi” Belle & Sebastian ma fanno decisamente rimpiangere il tiro di “Desire Lines” dei Camera Obscura, per citare due punti di riferimento inevitabili degli otto di Cardiff.
“Wasting Away And Wondering” ripropone con ricchezza di arrangiamenti (fiati ma anche un profluvio di archi) la devozione degli School per il pop anni 60, una sorta di culto che permea tutta l’estetica del gruppo, là dove la nostalgia diventa, anche con simpatia Wes Anderson-iana, rifiuto del presente.
Il tutto si riflette non solo sulla forma del disco (come sempre una delle cose migliori), ma anche sulla sostanza, con i brani che ripercorrono il canovaccio della canzone indie-pop di stampo sixties, marce in maggiore inframmezzate da sospensioni dubitative (“Til You Belong To Me”) e stantuffi d’incrociatore che ricordano i Sambassadeur di “European” (“Put Your Hand In Mine”), fino al romantico abbandono alla Summer Fiction di “All I Want From Is You Is Everything”, con il più classico tema chitarristico sulle corde spesse.
Il tutto suona, come a volte succede nell’indie-pop contemporaneo, tanto calligraficamente opportuno quanto slavato, il solito inno alla carineria privo di un’ispirazione che non sia media o mediocre, quella che viene dal rannicchiarsi nel proprio confortevole cantuccio. Solo per irriducibili.
17/09/2015