Tribuna Ludu

Le Furie

2015 (Fresh Yo!)
avant-rock

Ci sono voluti sei anni, ai toscani Federico Fragasso e Simone Vassallo per dare un seguito all'esordio “In Etere”, pubblicato nell'ormai lontano – discograficamente parlando - 2009.
Un vuoto lungo un lustro abbondante, dunque, passato attraverso una pausa durata circa due anni e una ripartenza che ha comportato una serie di avvicendamenti in seno alla formazione, oggi completata da Francesco D'Elia (membro dei King of the Opera) e Lorenzo Maffucci (in arte Mangiacassette, ex-Blue Willa). Risorti dalle ceneri, i Tribuna Ludu si ripresentano sulle scene in splendida forma, forti di un sound muscolare e nervoso che parla di identità scomodando la mitologia greca.

È infatti l'“Orestea” di Eschilo la fonte ispiratrice de “Le Furie”, a loro volta simbolo della vendetta e del senso di colpa che tormenta il matricida Oreste. Una chiave di lettura che i Tribuna Ludu impiegano per addentrarsi nel tema portante del disco, ovvero il conflitto interiore tra Es e Super-ego e il superamento dei propri limiti. Se insomma a livello concettuale la faccenda è tutt'altro che semplice, il contrappunto musicale è probabilmente l'opposto di quanto ci si attenderebbe dopo aver letto quanto premesso: il sound travalica infatti gli steccati di generi e definizioni per tradursi in una corsa a perdifiato tra sezioni ritmiche pronunciate e sonorità che vanno dal rock al funk, dall'industrial al big beat in un calderone ribollente in continuo mutamento. 

In fondo è questa “libertà” che si prendono le varie tracce, la loro natura selvaggia, spesso incontrollabile (e talvolta un tantino naif, ma anche questo fa parte del gioco), a rendere “Le Furie” un'entità a parte rispetto alla maggior parte dei prodotti che ci troviamo quotidianamente ad ascoltare. Qui tutto vibra, che sia il punk-rock irriverente di “Fuoco (sul quartiere generale)” o l'obliqua traiettoria de “Rettilario a conduzione familiare”, sorta di incrocio tra musiche balcaniche, tribalismo urbano e avant-rock. Oppure che si tratti delle narrazioni oscure di “Architetture ostili”, tra industrial e hip-hop, o del funk travolgente di “Erinni”, o della tensione liquida di “Muzak per necropoli”. O ancora, del dualismo ipnotico di voci e synth in “Alla gogna” e dell'elettronica che sfocia nell'ambient di “Eumenidi”, con cui si chiudono i conti.

“Le Furie” non è forse un album perfetto a ogni livello, ma è proprio in virtù di questa ostentata volontà di evitare la purezza formale, e che si traduce in un'opera quantomai viva e pulsante, che i Tribuna Ludu vincono la loro partita. Conciliando gli opposti, mitigando i contrasti.
Ci hanno fatto aspettare a lungo, ma ne è valsa la pena.

06/03/2015

Tracklist

  1. Architettura ostile
  2. Frattaglie
  3. Fuoco! (Sul quartier generale)
  4. Muzak per Necropoli
  5. Rettilario a conduzione familiare
  6. Erinni
  7. Un galantuomo
  8. Alla gogna
  9. Eumenidi

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