Aythis

The Illusion And The Twin

2016 (Orcynia Records)
dark-ambient, gothic
6.5

Nomini band come Lethian Dreams e Remembrance e pensi al doom-metal, ai toni cupi e gravi degli arrangiamenti, ritmiche flemmatiche ma pervase da una tensione continua e vibrante. Carline Van Roos, nota per aver militato in questi due gruppi, attraverso il suo moniker Aythis, recupera i tratti ambientali del goth e del doom-metal, ma non le caratteristiche degli arrangiamenti: vale a dire sezione ritmica praticamente assente, idem per quanto riguarda i muri di chitarre.

Il progetto Aythis giunge al suo quarto album in carriera con questo "The Illusion And The Twin", che prosegue sul cammino tracciato da Carline Van Roos nel suo side-project solista, imbastendo un disco dalle sonorità eteree, prive di alcuna distorsione, sospese in un tempo indefinito e calate in un'atmosfera cupa, malinconica e desolata. In questo quadro la voce della Van Roos viene spesso usata come strumento di accompagnamento tramite una serie di vocalizzi, più che nella sua forma cantabile (anche se le eccezioni, in "The Illusion And The Twin", non mancano); il resto lo fanno il piano, la chitarra acustica, il violoncello e sparuti synth, delineando così un album quasi acustico, con qualche plug attaccato giusto per creare sonorità più ambient.

Questa nuova fatica di Aythis, sin dalla cover dell’album, ci immerge in paesaggi tetri e invernali, pervasi da una tensione di fondo che viene subito introdotta dalla opening track "Without A Name", con una ritmica discreta e sostenuta che sale gradualmente, gli echi lontani dei tamburi e i timpani scanditi che echeggiano l’incombere di una minaccia, cosa che prosegue nella successiva "In The Sleep Of Haze", perfetta per una colonna sonora di un horror psicologico e in cui dominano i contrasti tra ritmiche accentuate e delicatezza del piano e dei cori sibilanti.
Stempera la tensione il piano, che con le sue delicate armonizzazioni impreziosisce i brani, come nell’eterea "The Other" (uno dei migliori momenti del disco), e le tenui linee melodiche della notturna - sin dal titolo - "Night".
Ci sono anche degli episodi ambient che ricordano addirittura Grouper ("Inertia") e altri che invece omaggiano volutamente o meno lo slowcore alla Red House Painters (l’acustica "Dissolve Me", molto vicina alla forma-canzone rispetto alle altre). Ma primeggia comunque la cupezza, negli archi incantevoli e sinistri dell’apocalittica "The Ground is Burning", nella lugubre e ovattata "A Solace Of Violence" e nella desolazione tratteggiata nel finale ambient di "Cendres et Glace".

"The Illusion And The Twin" è un album intriso di malinconia, capace di creare sinestesie con paesaggi invernali e desolati e pervaso da un tormento che a volte può suonare come una posa tipica del genere. Diamo atto, però, che Carline Van Roos con Aythis sta costruendo, album dopo album, una strada indipendente molto interessante e suggestiva, capace di potersi ritagliare uno spazio raffinato all’interno dei generi gothic, doom e darkwave: una prova di maturità per Aythis che fa ben sperare per gli sviluppi futuri del progetto.

18/02/2017

Tracklist

  1. Without a Name
  2. In the Sleep of Haze
  3. Inertia
  4. The Other
  5. The Ground Is Burning
  6. Break It
  7. Dissolve Me
  8. Night
  9. A Solace of Violence
  10. A Pristine Lie, a Pristine Light
  11. Cendres et Glace

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