Giovanni Di Giandomenico

Ambienti

2016 (Almendra Music)
modern classical, avantgarde

Giovanni Di Giandomenico è un giovane pianista e compositore palermitano che da anni vive e opera tra Berlino, Palermo, Bregenz e Roma. La sua carriera giunge al suo quarto lavoro dopo l'Lp omonimo del 2012 e i due album del 2015, "Lisca" e "Q". Classe 1993, Di Giandomenico ha studiato al Conservatorio di Palermo, dove ha acquisito gran parte delle sua conoscenze accademiche; nonostante ciò, la sua musica supera gli orizzonti imposti dai suoi studi per dirigersi con decisione verso la modernità, lasciando parzialmente alle spalle la strada del classico album di "piano solo", che tanti musicisti più o meno dotati hanno cercato di battere negli ultimi anni, con fortune e risultati altalenanti.   

"Ambienti" ricalca sin dal titolo la vicinanza di Di Giandomenico alla contemporaneità; la classica diatriba della musica per ambienti che vede in Brian Eno il profeta della musica che riempie uno spazio per disperdersi e sparire in esso come fosse un arredamento, e John Cage che invece dà "voce" ai suoni prodotti dall'ambiente stesso (esperimento ripreso recentemente dal duo Francesco Giannico e Giulio Aldinucci nell'album "Agoraphonia") è superata dall'autore con disinvoltura grazie alle citazioni di entrambi i maestri e a personali interpretazioni. Le note di piano (ora classico ora preparato) accompagnate dall'elettronica non si disperdono in un ambiente per prenderne la forma e annullarsi in esso ("Music For Airports") né catturano i suoni prodotti dall'ambiente ("4'33'' part 2"), ma sono suoni che nascono nella mente del musicista solo durante la permanenza in quel determinato ambiente; non sarebbero mai potuti nascere se il compositore non vi avesse soggiornato per tempi più o meno lunghi. Ogni brano crea la sintesi perfetta tra l'ambiente e la personalità del musicista, dove sia l'uno che l'altro diventano elementi imprescindibili per la nascita dell'opera; composizione che è probabilmente già presente nella mente del musicista ma che solo un determinato ambiente può consentire di trascrivere.
Sono fattori molto diversi dal concetto eniano di musica come arredamento, dove il (non)musicista tende a sparire, e dal concetto cageiano - ancor più estremo - di musicista che addirittura non compone ma si mette semplicemente in ascolto di qualcosa che è preesistente a lui e da lui non condizionabile.

Il concept-album di Di Giandomenico è un flusso continuo di note, che percorre e attraversa luoghi, paesaggi, città e tempo; la divisione in undici brani è tutto sommato artificiosa in quanto l'ascolto migliore (come consigliato dallo stesso autore) è certamente quello continuativo. Si spazia dai momenti più tipicamente ambient (i quattordici minuti di "Ambiente notturno 3"), agli esperimenti col piano preparato in stile Cage di "Ambiente 0", all'inattesa malinconia e cupezza di "Siciliana", che si arricchisce di elettronica e percussioni, fino al finale di "Ambiente inesistente", che cambia improvvisamente registro fino a ricordare la continuous music di Lubomyr Melnyk. Un flusso incessante che attraversa le avanguardie colte del 900 e gli sperimentatori più arditi della musica di ricerca anche di origine non accademica. Un mix riuscito, che mostra un musicista ben più maturo della sua età anagrafica e fa presagire un futuro roseo. 

22/04/2017

Tracklist

  1. Ambiente 0
  2. Ambiente 1
  3. Ambiente 2
  4. Siciliana
  5. Ambiente 3
  6. Ambiente 4
  7. Ambiente notturno 1
  8. Ambiente 5
  9. Ambiente notturno 2
  10. Ambiente notturno 3
  11. Ambiente inesistente


Giovanni Di Giandomenico sul web