The Memory Band

Ennesimo tassello discografico della disgregazione materiale della forma-canzone operata da Stephen Cracknell, il quinto album della Memory Band è il progetto più poetico e ancestrale della formazione folk-rock inglese. Melodie tradizionali, field recording, sample vocali e strumentali si amalgamano dando forma a un potenziale post-folk nel quale allucinazioni psichedeliche, spoken voice e melodie folk alla Pentangle si alternano in una giostra lirica di rara bellezza.

È il piano l’elemento principale della nuova veste sonora della band, strumento guida sul quale si avvicendano sporadiche collaborazioni e stralci di letture e canzoni.
“A Fair Field” è un documento sonoro, un testamento lirico intergenerazionale.
L’album è introdotto dalla voce di Vashti Vincent, estrapolata da una registrazione del 1954, in cui la donna racconta allo studioso di musica popolare Peter Kennedy il ritrovamento di una vecchia canzone. Quello che segue è un suggestivo strumentale in chiave neoclassica “The Bold Grenadier” (un brano tradizionale folk), suggellato dal piano di Fred Thomas.

Tutto l’album è un magico avvicendarsi di chamber-folk e delizie pop-folk, tra malinconiche partiture per piano, field recording ed electronics alla Penguin Café Orchestra (“Against Our Laws Contrary”, “A Postcard For Toppy And Lou”), melodie adagiate su sezioni d’archi e drum machine (“The Mason And The Lark”, quest’ultima accompagnata dalla voce recitante del poeta Basil Bunting). Ed è ancora un dialogo (William Langland) che introduce un altro dei vertici dell’album, ovvero “The Truth Of My Right Hand”, ispirato da un altro classico della tradizione inglese, delicatamente intessuto da violino, piano e contrabasso.

“A Fair Field” è un progetto che viola le regole del folk revival, sia quando sviscera il versante più pop (le delicate ballate “On Our Side” e “Children Of The Stones“), sia quando, con poche note svogliate di basso, mitiga il tono armonico delle composizioni (“Up The Common”).
Il nuovo album della Memory Band riafferma il folk come idioma multidisciplinare, aggiungendo un ulteriore tassello a quel nuovo percorso della musica popolare già nobilitato da artisti come Rob St John e il duo Phelan-Sheppard.

06/03/2017