Cavern Of Anti-Matter

Void Beats/ Invocation Trex

2016 (Duophonic)
kraut-electro-psych

Il boogie robotico neo-kraftwerkiano del primo album dei Cavern Of Anti-Matter, “Blood Drums”, era fatto di una materia gelida, la cui consistenza tecnologica primeggiava sull’esposizione, l’abbondanza di input monotematici stimolava il ricordo di pregevoli architetture sonore passate, senza dar però vita a nuovi landscape sonori.
La hauntology che agita il secondo progetto del gruppo (terzo, includendo il mini “Interlude Music”) è sì legata alla pulsioni nostalgiche e retrò dei cultori del genere, ma scomoda quella creatività ultimamente sopita dall’autocompiacimento ideologico, e in questa guisa aggiunge nuovi capitoli di rilievo all’affascinante letteratura sonora neo-elettronica.

“Void Beats/Invocation Trex” rimette in moto la macchina krautronica dei due ex-Stereolab (Tim Gane e Joe Dilworth): questa volta, però, l’estetica sonora non produce l’effetto fuorviante del deja-vu estetico, anzi la cifra stilistica è alquanto disturbante e scontrosa, con una serie di svolazzi melodici e intrusioni psichedeliche che deviano il percorso, a volte verso un pop da videogioco (“Insect Fear”), più spesso verso l’ossessivo e pedante rigore del minimalismo dei Neu! (“Blowing My Nose Under Close Observation”).
Non è un caso che sia proprio “Hi-Hats Bring the Hiss” il punto di non ritorno dell’album, il dualismo emotivo che provoca nell’ascoltatore è scioccante: inutile digressione monomelodica da colonna sonora di spy-movie(?) o paranoica destrutturazione del pop moderno e dei suoi accordi serpentini (leggi: arpeggi)? La risoluzione dell’enigma non è possibile svelarla con le parole, ma dopo l’ascolto dei suoi nove minuti e sei secondi, si materializza la rivelazione.

La narrazione sonora di “Void Beats/Invocation Trex” non è complessa: synth in odore di vintage (Roland, Arp e Korg) condivisi tra Tim Gane e uno straordinario Holger Zaf, percussioni incalzanti e rulli di tamburo, alterazioni psych-prog ibernate e surrogate, melodie bubblegum dal fascino sornione, tutto aggregato da una superba elaborazione dei suoni e delle gradazioni di toni e colori, che garantiscono una continua e incessante goduria cerebrale.
Le premesse sono sempre quelle della celebrazione dell’analogico e delle primitive sonorità elettroniche in bilico tra eteree e industriali. I Cavern Of Anti-Matter sono alfine una surreale electronic-garage band, le cui credenziali sono definite istantaneamente dai 13 minuti iniziali in 7/8 di “Tardis Cymbals” e dalle sue ipnotiche movenze alla Faust, che tra bassi pulsanti e melodie orizzontali mette in moto “Void Beats/Invocation Trex”.

Ai due ospiti competono le incursioni più approfondite ed erudite nei meandri psichedelici: gentili e friabili quelle di Bradford Cox in “Liquid Gate”, mentre Sonic Boom in “Planetary Folklore” tratteggia con consueta maestria alterazioni e allucinazioni metafoniche (con un testo ispirato a Victor Vasarely).
La varietà retro-futurista del progetto si agita tra le nuance di library music di “Melody In High Feedback Tones” e “Zone Null”, che anticipano una futura collaborazione tra Tim Gane e il regista Peter Strickland (“Berberian Sound Studio", "The Duke Of Burgundy” nonché autore del video di "Liquid Gate"), mentre a “Pantechnicon” spetta il podio per la trama elettronica più decisa con il suo incedere alla Orbital vs. Kraftwerk, un duello stilistico che si rinnova a favore dei tedeschi in “Echolalia”.

“Void Beats/Invocation Trex” apre nuove frontiere per i due ex-Stereolab: la musica dei Cavern Of Anti-Matter passa dall’epica al noise con la stessa sfacciataggine con la quale il punk passava dalla provocazione alla pop-culture, e tra spunti dark e pulsazioni industrial-electronic dà vita a una nuova forma di arte rituale.

10/03/2016

Tracklist

  1. Tardis Cymbals
  2. Blowing My Nose Under Close Observation
  3. Insect Fear
  4. Melody In High Feedback Tones
  5. Hi-Hats Bring the Hiss
  6. Liquid Gate
  7. Pantechnicon
  8. Black Glass Actions
  9. Planetary Folklore
  10. Echolalia
  11. Void Beat
  12. Zone Null


Cavern Of Anti-Matter sul web