Amico e collaboratore di Jesse Malin, Don DiLego è un musicista country-rock che predilige scenari urban-folk in cui la tradizione diventa materia da contaminare. Il suo percorso stilistico insegue le pulsioni creative di musicisti come Beck o gli Eels piuttosto che Bob Dylan o Johnny Cash.
Nel suo quarto album, “Magnificent Ram A”, è difficile trovare motivi di disappunto: Don DiLego sembra anzi aver trovato la chiave di volta per mettere in fila tutte le sue ambizioni.
Country, folk, pop, rock‘n’roll e un briciolo di gospel danno forma a un gradevole meltin-pot ricco di citazioni e accattivanti intuizioni melodiche, offrendo al musicista la possibilità di ritagliarsi uno spazio nel mondo del cantautorato americano.
“Magnificent Ram A” è un album dal suono giocoso, mai malinconico. Don si diverte a citare atmosfere da film western (“Karma King”) per poi planare verso lidi folk-pop alla Mumford & Son (“Drive Like Pirates”, “Don’t Bury Me Alive”), rinunciando anche alla presenza del basso, al fine di ottenere un impasto strumentale originale.
Nonostante il musicista tenti di variare e arricchire la materia con virate rock alla U2 (“A Wishful Poem”), sonorità vintage-rock’n’roll (“I’m On Fire”) o fluidi soul (“Go Pack Your Suitcase”), l’album suona impersonale e spesso pasticciato.
Non mancano mestiere e buon gusto, ma troppo poco per introdurre “Magnificent Ram A” nella lista degli ascolti consigliati per gli appassionati di musica americana.
21/10/2016