Franck Vigroux

Rapport Sur Le Désordre

2016 (DAC Records)
avantgarde, industrial

Il francese Franck Vigroux è tante cose: chitarrista, pianista, direttore di scena, ma soprattutto geniale performer elettroacustico. Uno di quelli che hanno girato in lungo e in largo gli innumerevoli sentieri della sperimentazione elettronica, collaborando con artisti del calibro di Mika Vaino, Reinhold Friedl, Elliott Sharp, Joey Baron, Zeena Parkins e il collettivo Ars Nova Ensemble Instrumental. Insomma, un gigante rimasto sempre ben nascosto nell'ombra delle più prestigiose e avanzate installazioni sonore transalpine.
Con ben sedici album all'attivo, tra produzioni soliste e binomi d'ogni sorta, Vigroux ha costantemente mostrato una profonda vocazione per l'improvvisazione più spinta, il tutto senza mai rinunciare all'ausilio di una strumentazione propriamente classica. Il suo stile è caratterizzato da un coacervo di suoni asciutti, la cui struttura varia a seconda dell'umore, tra partiture selvagge dal tessuto industrial e improvvise incursioni nell'ambient-drone heckeriano.

Per "Rapport Sur Le Désordreroux", il compositore francese ha richiamato a sé due amici di vecchia data, Mika Vainio e Matthew Bourne, traendo spunto da una performance audiovisiva denominata "Centaure" allestita con il fidato video designer Kurt D'Haeseleer. L'album si presenta come un'esperienza indomita e spontanea sul disordine e il caos (dis)organizzato. L'aumento di entropia è talvolta generato da lame metalliche che risalgono in superficie squarciando letteralmente ogni cosa, mentre l'organo a canne ristabilisce la pace in un climax cibernetico. È l'umanità che cede il passo alle macchine. La luce che vibrando si staglia in un cono d'ombra senza lasciare alcuna scia (l'introduttiva "Sun").
Vigroux adora incunearsi nel pattume industrial d'altri tempi, in una sorta di improbabile incrocio tra Young Gods e Pan Sonic. Del resto, "Rapport Sur Le Désordre" possiede anche un'anima "rock". L'ascoltatore è spesso disorientato e proiettato di getto nel disordine assoluto, prima che una brusca frenata "ritmica" mostri la retta via, l'agognato spiraglio in fondo al tunnel, tra avvolgenti bordate di synth e goliardici fischiettii ("Flesh"). È la quiete dopo la tempesta. La sacralità dello spirito che si contrappone al caos della mente.

"Rapport Sur Le Désordre" è un lavoro decisamente ben riuscito. Con esso, Franck Vigroux mette ancora una volta a nudo la sua anima, esaltandosi con elasticità e alimentando al meglio la propria "visione" del suono. Un'esperienza a sé stante in cui tuffarsi a occhi chiusi, nel tentativo di risistemare ad ogni singola battuta i cassetti della memoria e della coscienza.

18/09/2016

Tracklist

  1. Sun
  2. Simulacres
  3. Flesh
  4. Ruines
  5. Stadium
  6. Élastique
  7. Icône
  8. Aucun Lieu

Franck Vigroux sul web