Hedra

The Quiet Mind

2016 (Arroyo)
ambient, drone
6.5

Scandagliando, come una nave di esploratori poteva fare nel Settecento, i vasti mari ancora inesplorati di questa terra, si poteva scorgere, nelle miglia e miglia di acqua che si paravano di fronte alla vista del marinaio, una miriade di isole o isolotti ancora non toccati dalla vista dell'uomo. Il mondo dell'elettronica odierna, o meglio la figura dell'ascoltatore "attento" di musica elettronica, presenta diverse analogie con l'esploratore di trecento anni fa. Entrambi si trovano/trovavano di fronte a un mondo completamente nuovo, fatto di artisti/scogli fino a quel momento sconosciuti ma pronti a rivelare tutte le loro bellezze all'orecchio (o all'occhio) attento dei due personaggi. Oggi come allora, esplorare significa osservare da un punto di vista secondario tutto ciò che ci circonda. Essere consapevoli di dover rendere al meglio il nostro punto di vista per poter raccontare la scoperta nella maniera più interessante possibile alle persone con cui stringiamo legami e con cui veniamo a contatto.

Nella miriade di isolotti che fanno capolino all'orizzonte, ce n'è uno che merita di essere considerato e ascoltato più di altri: Hedra, al secolo Giorgio Tropiano, è un giovane produttore pisano che, a neanche vent'anni, in settembre ha fatto uscire il suo primo lavoro su lunga durata. Si tratta della seconda produzione targata Arroyo, neonata label pisana-bolognese dai prospetti molto interessanti con all'attivo, prima del lavoro di Hedra, un "various" e un Ep.
"The Quiet Mind" contiene dentro di sé diverse sfaccettature che rimandano a vari punti di riferimento del giovane musicista toscano. Un lavoro ben orchestrato e che riesce a far passare il proprio messaggio nonostante la breve durata (appena sopra i venti minuti per 7 tracce). Una centrifuga composta da ambient, drone music e noise accompagnati da echi che passano senza tanti problemi a estremità dub e techno.
Un viaggio costruito ad hoc per far entrare delicatamente l'ascoltatore nei terreni modellati dal produttore. Da "Intro" in poi è un susseguirsi di voli pindarici che contengono svariate citazioni più o meno velate ai grandi maestri dell'elettronica degli ultimi venti anni. Vengono fuori i rimandi ad Aphex Twin ("Fit Memories Back Together"), leggere sfumature della techno dei primi anni 2000 ("The Quiet Mind") e tracce in cui appaiono echi ambientali dei Boards of Canada ("Forty Winks").
La bravura di Giorgio sta nel non adagiarsi su sentieri che rischierebbero di essere già troppo percorsi e nel saper cambiare rotta all'interno anche della solita canzone.

Prendete, ad esempio, "You Wouldn't Forget", dove la parte iniziale fatta di suoni delicati lascia a spazio a ritmi sincopati e bipolari di burialiana memoria, o anche la title track, quando nel mezzo dell'incedere techno che accompagna l'intera traccia fanno capolino le dolci note di un piano, interludio alla ripresa energica della canzone.
"The Quiet Mind" è un incedere coscienzioso che tocca la punta massima nella penultima traccia: "Forty Winks" si eleva sopra tutto il resto dell'album perché proprio in questo pezzo Hedra riesce a bilanciare dissonanze e assonanze in un mix ambient-drone che lancia l'ascoltatore in quel giubilo di isole ancora inesplorate e che si ergono in tutta la loro maestosità.
Non male per un ragazzo di diciannove anni. La strada è aperta, il percorso ancora da tracciare. L'inizio fa intravedere delle solide speranze.

21/10/2016

Tracklist

1. Intro
2. Fit Memories Back Together
3. The Quiet Mind
4. You Wouldn't Forget
5. Driving Crazy
6. Forty Winks
7. Outro