Indigo la End

Aiiro Music

2016 (Unborde)
indie-rock, jangle-pop

Chi avesse letto la recensione di “Ryouseibai” dei Gesu no Kiwami Otome, pubblicata da OndaRock all’inizio dell’anno, saprà dei guai in cui è incappato Enon Kawatani, leader della band.
A quel presunto scandalo, se ne è aggiunto un altro circa un mese fa. È infatti trapelato che alla fine del 2015 Kawatani offrì da bere a una ragazza di diciannove anni, con cui ha in seguito stretto una relazione. Dato che la maggiore età si raggiunge in Giappone solo a vent’anni, il cantante è stato spacciato per una sorta di molestatore, ha dovuto chiedere pubbliche scuse (non si capisce bene a chi) e la casa discografica ha annullato l’uscita del nuovo album dei Gesu, che era prevista in questi giorni.
Non staremo a giudicare la vicenda, perché sulla schizofrenia e l’ipocrisia della società giapponese nei confronti dei propri personaggi pubblici si potrebbe scrivere un intero trattato (un anime come “Perfect Blue” di Satoshi Kon denunciò la cosa già nel lontano 1997). Certo è che uno dei più grandi talenti nella storia del rock giapponese, che pure di talenti è stata tutt’altro che avara, si trova ora in un vicolo cieco.

Gli Indigo la End sono la sua band originaria, fondata un paio d’anni prima dei Gesu e portati avanti in contemporanea (scrivere canzoni per ambo i progetti non sembra essere un problema per uno che dal 2012 a oggi ne ha registrate in tutto circa centoventi).
Pubblicato i primi di giugno, “藍色ミュージック” (“Aiiro Music”) è il loro terzo album, il sesto se si contano i mini, e rimarrà per il momento l’ultima pubblicazione di Kawatani.
A dispetto della voce inconfondibile e del gusto melodico pressoché identico, gli Indigo differiscono dai Gesu per molti aspetti. Oltre a essere molto meno famosi (i loro dischi vendono circa un decimo), la musica ha punti di ispirazione piuttosto diversi.
Il sound dei Gesu mira a plasmare in chiave indie-rock, nipponica e il più orecchiabile possibile elementi come il rock progressivo, la musica classica e la jazz fusion. Gli Indigo, al contrario, partono dal jangle-pop e, per quanto sfoggino talvolta ritmi intricati a un passo dal math-rock, non divagano mai più di tanto. I loro brani sono strutturalmente più semplici e hanno un range di timbri e strumenti decisamente più ristretto, con più chitarre e molte meno tastiere. Non sono necessariamente dei difetti, vista anche una contemporaneità di ascoltatori alternativi poco tollerante verso chiunque sfoggi la propria perizia nel suonare uno strumento.

Il nome degli Indigo la End è una manipolazione di un titolo degli Spitz, leggendaria band indie-pop giapponese che dominò gli anni Novanta con i suoi tipici jangle chitarristici e le melodie immacolate di Masamune Kusano. Kawatani è un autentico fanatico degli Spitz e gli Indigo sono il progetto con cui intende dimostrarlo (non a caso hanno partecipato anche all’album di tributo “Just Like Honey”).
Nel caso siate appassionati di musica giapponese e conosciate gli Spitz, aspettatevi qualcosa di simile, anche se con ritmi più elaborati e qualche modifica a livello produttivo.
Grosso della scaletta è composta da gioiellini jangle-pop che spaziano dal rilassato (“Shizuku ni koi shite”, “Indigo Love Story”) al convulso (“Ai no gyakuryuu”, “Kanashiku naru mae ni”), fondendo alla bisogna i due volti in uno (“Wasurete hanataba”). Per rendere la sequenza meno monolitica, Kawatani la spezza con brani dove inserisce qualche tastiera. Spiccano da questo punto di vista le pianistiche “Shinobu” e “Kazeyomu kisetsu”, anche se la mosca bianca dell’album è "Eye", con le sue esalazioni nostalgiche composte da strati di piano, cori e Mellotron.

L’album ha raggiunto a fatica la top 10 giapponese, ma siamo certi che Kawatani avrebbe continuato a riservare spazio alla band anche in futuro, non fosse stato per gli incidenti che l’hanno costretto a fermarsi ai box.

24/10/2016

Tracklist

  1. 藍色好きさ (Aiiro suki sa)
  2. 雫に恋して (Shizuku ni koi shite)
  3. ココロネ (Kokorone)
  4. 愛の逆流 (Ai no gyakuryuu)
  5. シノブ (Shinobu)
  6. 悲しくなる前に (Kanashiku naru mae ni)
  7. 忘れて花束 (Wasurete hanataba)
  8. Eye
  9. 夏夜のマジック (Natsuyo no Magic)
  10. 風詠む季節 (Kazeyomu kisetsu)
  11. Music A
  12. ダンスが続けば (Dance ga tsuzukeba)
  13. 心雨 (Kokoro ame)
  14. インディゴラブストーリー (Indigo Love Story)


Indigo la End sul web