Itasca

Open To Chance

2016 (Paradise Of Bachelors)
alt-folk

Secondo album ufficiale, in verità quinta produzione sotto il nome di Itasca, “Open To Chance” è il nuovo disco della musicista americana Kayla Cohen. Nel suo passato di giovane songwriter (ha iniziato all’età di tredici anni) ci sono progetti sperimentali sotto il moniker di Sultan, una curiosa attività collaterale da dj radiofonica sotto il nome di Dj Kraylah e una passione per il prison-rock (musica cinese che ha fatto da trait d'union tra il passato e l’avvento del rock cinese), un genere musicale del quale è una fervente collezionista.

Trasferitasi a Los Angeles da New York, Kayla Cohen è non solo una brava autrice ma anche un’abile chitarrista; i suoi accordi, colti e complessi, e l'altrettanto delizioso fingerpicking alla Robbie Basho scandiscono le undici canzoni dell’album, intingendolo di una malinconia mai indolente o leziosa. 
“Open To Chance” è la sintesi dei percorsi creativi di Kayla: le raffinate architetture chitarristiche bilanciano languori twang-country e deliziose trame folk, senza rinunciare a quel tono confidenziale che ha caratterizzato i precedenti capitoli discografici.
La novità di “Open To Chance” è la presenza di una vera e propria band che, senza alterare le coordinate dello stile dell’autrice, ne sottolinea le molte anime.

Perfetta colonna sonora per momenti di contemplazione e riflessione, il nuovo album di Itasca svela infinite sfumature emotive, evocando il folk cristallino di Judy Collins e Bridget St John, la poesia notturna di Vashti Bunyan, la forza viscerale di Joni Mitchell e Susanne Vega e il tepore dei Cowboy Junkies.
Fingerpicking e pedal steel sottolineano il tono solare di “Buddy”, introducendo una sequenza di brani seducenti, i quali a volte indugiano su versanti acoustic-folk (“Henfight”), altrimenti rielaborano la tradizione vivace e polverosa del country-western (“G.B.”).

Lo scenario cambia quando chitarra e voce mettono a nudo la poetica di Kayla Cohen nella delicata ballad “Layman’s Banquet”, archetipo dell’evoluzione sonora che scandisce la seconda parte di “Open To Chance”. Spetta alla successiva “Carousel” introdurre il lato oscuro della musica di Itasca: la voce fuoriesce dall’insieme strumentale, accennando un briciolo di soul, e nulla è più come prima.
Violoncello e flauto subentrano infine alla pedal steel in “Just For Tomorrow”, aprendo le porte in maniera definitiva al lato più malinconico della musica di Kayla Cohen. L'autrice mette in fila un trittico di rara bellezza, dove la magia dell’harmonium che s'impossessa di “Angel”, la fragilità lirica di “Daylight Under My Wing” e la perfezione quasi barocca di “Right This Time” suggeriscono un azzardato paragone creativo con Linda Perhacs.

Nonostante suoni familiare e a tratti prevedibile, “Open To Chance” è un album ricco d’inventiva. Kayla Cohen ha affrontato la sfida più difficile della sua carriera, normalizzando tutto quel rigore che trasudava dai primi album e rinnovando, come per incanto, tutta quella magia che trasforma la fragilità in forza poetica.

17/10/2016

Tracklist

  1. Buddy
  2. Henfight
  3. No Consequence
  4. G.B.
  5. Layman’s Banquet
  6. Carousel
  7. Just for Tomorrow
  8. Angel
  9. Daylight Under My Wing
  10. Right This Time
  11. Bonafide

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