Laurent Perrier

Plateforme #2

2016 (Baskaru)
electroacoustic, process-generated
6.5

Membro dei francesi industriali Nox e ideatore del progetto Heal, Laurent Perrier si crea una reputazione di compositore minimalista dapprima a nome Cape Fear, e quindi come Pylone. Nel frattempo Perrier sviluppa la sua grammatica concretista a nome proprio nei due colossi raccolti nel doppio "Downfall/Disperse" (2006) e della suite in sei parti "As Far As" (2008).

"Plateforme #2" contiene altri vasti poemi elettroacustici. In "Francisco Lopez" (18:57) crea un tappeto tribale glitch per improvvisarvi un assolo free-jazz le cui parti costitutive sono eruzioni di suono siderurgico, con tutti i suoi echi e i suoi rimbombi, gorgoglii e stridii. Il ritmo iniziale è via via disintegrato e assorbito da soundscape sempre più orripilanti che, però, sul finire dissipano la loro energia in un rombo cosmico.
"Tom Recchion" (19:49) cerca di tradurre l'irregolarità in una forma deviata di regolarità attraverso una fitta cadenza di cut-up (notevole un intermezzo di archi stridenti, deturpato e maciullato). Perrier inverte il processo rispetto ai manipolatori di nastri dell'avanguardia storica: evidenza brutalmente solo il "taglio", quasi minimizzando le possibilità del mezzo digitale. La più ampia "Christian Zanesi" (24:24) attacca con un sibilo spaccatimpani, passa attraverso affanni e respiri di orchi e streghe, un pianissimo di motori, un subliminale ritmo drum'n'bass, per capitolare in un ultimo stallo di fattucchieria repellente.

Perrier prende tre spunti grezzi approntati appositamente da altri compositori, cui poi intitola il brano risultante, e li sfregia con minor rispetto per le specificità di partenza che ancora si avvertivano nell'analogo primo volume ("Plateforme #1", 2014), dunque con maggior ferocia e delirio visionari. Il suo paradosso, simile a quello di Royce (musica di ricerca, che ricerca la musica di ricerca, che...), riscatta almeno concettualmente una dialettica risolta un po' a tentoni tra le tipiche dimensioni micro (violenta, isterica, instabile, inquietante) e macro (lenta, narcotica), talvolta più vicina alla vetusta forma sinfonica che all'alterità del poema sperimentale. Rimane un ragguardevole esempio di transavanguardia, di sconfinamento di ruoli: compositore, campionatore, pop-artista, remixer, revisore.

15/09/2016

Tracklist

  1. Francisco Lopez
  2. Tom Recchion
  3. Christian Zanesi

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