Lower Plenty

Sister Sister

2016 (Bedroom Suck)
lo-fi, psych-folk-rock, psych-pop

Eccola ancora, Melbourne, nella sua incarnazione di magico retrobottega, di back porch malandato e animato di fantasmi gentili – i Lower Plenty, il volto più quieto, quasi anestetizzato, della scena psych-jangle del luogo. Dopo la parentesi diremmo interlocutoria di "Life/Thrills" e, ancora prima, il relativo successo di "Hard Rubbish", "Sister Sister" si presenta come opera matura della band – e, per un'incollatura, il lavoro migliore di una discografia che ha finora lasciato intravedere tanto lampi di grandezza quanto passerelle pericolanti su abissi di mediocrità.

L'estetica lo-fi della band fa qui da contorno a una collezione di brani dal tiro forse sconosciuto alla band, come nel secco beat post-VU di "So It Goes", i suoi archi ululanti, come nella narcolessia formicolante di "Run Run Run", nella dolce malinconia ciondolante di "Bondi's Dead".
Una scrittura mette in risalto i punti di forza della band, la capacità di ricamare su temi ripetuti, che tratteggiano con forza un'emozione di fondo, estremizzando il concetto nella dilatazione kraut di "Ravesh".

Si tratta comunque del disco della band australiana più accondiscendente, che smussa parecchio i capricci propriamente lo-fi, dedicandosi piuttosto a dare forma più compiuta anche alle tracce meno elaborate (il breve mantra di "On Off On Off", la ninnananna Cave-iana di "Glory Rats"), scovando nel processo alcune gemme che sembrano venire dai primi 80 underground (i Plantman di "Shades Of Lawn", l'inaspettata e accorata ballata chamber-folk Rutili-ana di "Cursed By Numbers").

06/12/2016

Tracklist

  1. Bondi's Dead 
  2. Glory Rats 
  3. So It Goes 
  4. Run Run Run 
  5. Ravesh 
  6. All The Young Men 
  7. On Off On Off 
  8. Cursed By Numbers 
  9. Shades of Love 
  10. Treehouses

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