Mamasuya & Johannes Faber

Mexican Standoff

2016 (Inri)
jazz-rock
6.5

Fondati nel 2009, Mamasuya sono un trio strumentale dell’alessandrino che già nel primo omonimo “Mamasuya” (2013) suona una fusion con piccole sortite rockabilly, blues, tropicalia e hard-boogie (sintetica ma notevole “Temporary Blues”).

Per il successivo “Mexican Standoff” i tre incontrano il trombettista e tastierista tedesco Johannes Faber, ed è subito un’altra infornata di fusion vecchio stampo. La tromba apporta uno scintillio tutto Davis-iano, anche se di certo manca la ricerca sonica, e più di un momento sembra un trastullamento rassicurante. In ogni caso, “The Driver” aggiunge un certo disorientamento elettronico, e una sortita quasi-Peter Green di chitarra equatoriale, che imprime anche un epilettico swing di massa. Così gli shuffle funky festaioli di “A Frog In The Fog” e “Pussy Trap” si sfaldano in più sottili meditazioni o si lanciano in improvvisazioni più sostanziose.

Una coerente variazione è quella del blues molle, in “Brain Rain” ma soprattutto nella sua espansione “Ley De Fuga” (9 minuti), divelto da una maratona boogie che va vicino all’incandescenza.
Storia a parte fanno gli 11 minuti dell’eponima “Mexican Standoff”. All’inizio è una dissertazione, senza tromba, enunciata da una chitarra elettrica fatta più di spasimi e fitte di feedback che di toni armonici, più vicina a una jam dei Crazy Horse che a un complesso jazz. Esanime, la sarabanda si spegne nel silenzio; emerge quindi la tromba che conduce l’insieme a un epico finale tex-mex a tutto volume.

L’apporto dello scafato trombettista (classe ’52, una montagna di esperienze jazz, e non, alle spalle), che disegna riff appuntiti e abbozza anche un minuto da brividi, il duetto tra Terry Riley e tromba pulviscolare che introduce il cromatico power-blues di “Pond-Ducks”, non adombra il terreo, tonitruante talento dell’ensemble: Matteo Cerboncini, chitarra, Nicola Bruno, basso, Stefano Resca, batteria. Sono tutte loro le divagazioni, le evoluzioni progressive che donano godibilità e credibilità all'intero progetto. Prodotto da Andrea Tripodi, il quarto uomo dietro all’idea della collaborazione italo-tedesca, con Costello’s e Metatron. Qualche brano scentrato, come il traditional “Sakura”. Video: “El Pueblo”.

26/02/2016

Tracklist

  1. The Driver
  2. Brain Rain
  3. Mexican Standoff
  4. A Frog In The Fog
  5. Sakura
  6. Pussy Trap
  7. El Pueblo
  8. Ley De Fuga
  9. Amore Mio
  10. The Pond-Ducks

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