Plexiphones

Uscì nel 2012 questo album, ma sottovoce, troppo... Il gruppo Bob-Media, al quale appartengono label rinomate e brillanti del panorama teutonico ed europeo in generale (FastBall Music, (((Echozone))), Sonic Revolution), crede nelle potenzialità di “Electric” e dei Plexiphones, ne mantiene la produzione originale (Big Sky Songs) ma ne rivede mixaggio e  distribuzione.
Che questo disco meriti di più lo confermiamo senza dubbio: “Electric” sarebbe stato un hit-album negli Eighties di Big Country, Cock Robin, Prefab Sprout, Thompson Twins, in quel genere che gravitava tra il rock chitarristico e il neo-synth-pop che in quegli anni prendeva vita, scrollandosi il punk di dosso per vivere tra pop, rock e dance.

Tredici tracce per ritrovarsi sulla macchina del tempo con l’eleganza e la precisione delle potenzialità digitali: “To Be Wanted” in quegli anni avrebbe preso d’assalto le radio e molti dj l’avrebbero avuta come richiesta fissa. Uno dei tanti brani orecchiabili di un disco che oggi non trova posto nei palinsesti radiofonici solo per il vassallaggio mainstream che affligge le emittenti nazionali.
Testi nati nell’amore adolescenziale che brucia, nella protesta e nella poesia (il punk è morto, portate dei fiori sulla bara), chitarra che ricama e synth che gestisce il mood senza compromettere la buona armonia generale delle tracce.

Dieci brani originali e tre remix finali, tra cui spicca il primo, curato dai Shelter From The Sun, così Billy, così Idol. Un disco per nostalgici e neofiti del genere. Se non avete ancora metabolizzato del tutto quell’epoca, “Electric” fa per voi, senza alcuna reminescenza dedicata ai Cult. Forse.

26/11/2016