Redspencer

Perks

2016 (Deaf Ambitions)
psych-jangle

Ormai è chiaro che, se si vuole trovare degli eredi dei Real Estate, bisogna guardare dalle parti di Melbourne, oggi vera fucina jangle (The Ocean Party, Lower Plenty, non bisogna andare lontano per scovare The Goon Sax – e si dimentica sicuramente qualcuno). Là dove il jangle ha avuto le sue espressioni più viscerali, dove l’apatia espressiva era strumento di ribellione, è ora più probabile che venga sfornato un seguito di “Days”.
“Perks” dei Redspencer è uno dei primi candidati (“Hard Work”), e si propone con forza, con una serie di brani che sanno ammiccare e dribblare “il” riferimento, tra suggestioni West Coast (“Rainbows”), serenate lounge (“G Talk”), svisate garage (“Petrol”) e synth Refn-iani situazionisti (“Interlude”).

Addirittura la copertina richiama le ambientazioni assolate e fuori dal tempo di “Days”, una sorta di bolla spazio-temporale in cui la sovversione tra reale e irreale trova più facile riscontro, soprattutto sull’onda delle ottime intuizioni melodiche che sottendono anche a questo “Perks” (l’inquisitoria rimembranza balearica di “Spare Me”, lo stranito groove Fleetwood Mac di “Ride It Out”), ma anche dagli arrangiamenti, ora più ammiccanti a scenografie sintetiche, con abilità solamente accennate (“Fuss”), ora più coraggiosamente propensi a mescolare pop e suggestioni orientali ("Some People").

Ciononostante, “Perks” mantiene per adesso il carattere di brillante lavoro minore, in cui il cortocircuito tra melodia e sound riporta con troppa frequenza in luoghi già esplorati, che, però, è sempre bello visitare di nuovo.

28/11/2016

Tracklist

  1. G Talk
  2. Fuss
  3. Spare Me
  4. Rainbows
  5. Hard Work
  6. Interlude
  7. Perks
  8. Petrol
  9. Ride It Out
  10. Some People
  11. Convenience

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