TWENTY88

Lui - Big Sean - è uno dei rapper più chiacchierati degli ultimi tempi. Giovane e di bella presenza, porta avanti una carriera che sembra seguire quella del suo vecchio mentore, Kanye West: ha presto barattato la reputazione di strada per un'immagine da lussuoso crooner urbano che sa come tenere d'occhio il music business, grazie anche alle sue frequentazioni mainstream - per un periodo si "bombava" Ariana Grande (parole sue).
Lei, invece, - Jhené Aiko - è una delle più peculiari songwriter in campo r&b da anni a questa parte. Le sue liriche hanno l'innata capacità di trasmettere fragilità e malinconia, ma allo stesso tempo sanno come fare a fette l'ascoltatore, grazie a una tenacia di ferro e a una lingua che non ha certo paura di sporcarsi (sua la celebre frase "eat the booty like groceries", snocciolata con meravigliosa nonchalance sulla famosissima "Post To Be" di Omarion).

Insieme, i due si sono momentaneamente trasformati in TWENTY88, mini-progetto che quasi sicuramente rimarrà un episodio isolato, vista la natura dell'Ep in questione. Non a caso, la cosa migliore dell'intero lavoro è il cortometraggio "Out Of Love", che potete vedere qui a destra; in poco meno di un quarto d'ora, i due mettono in scena le dinamiche di una coppia alle prese con il lato pubblico e il lato privato delle proprie vicende, tra inquietanti accenni sci-fi e un lusso tutto vintage, che rimanda chiaramente alla vecchia coppia televisiva più famosa d'America, Sonny & Cher.

Ma musicalmente l'intero progetto passa in sordina, come se il tutto sia nato appunto dall'idea di girare un film piuttosto che registrare un album. Per quanto entrambi capaci, il gioco delle parti maschio/femmina viene messo in scena in maniera alquanto abusata e senza alcun vero colpo di scena - i tradimenti, il frustrante silenzio di lei e gli scoppi di rabbia di lui, perché tutto sommato nessuno dei due è uno stinco di santo, e la luce dei riflettori ne accentua le caratteristiche.
Il tutto si consuma così tra le narcotizzanti rime di lui e il lieve canto passivo/aggressivo di lei, due voci che fluiscono tra di loro grazie soprattutto a una produzione curatissima, ma dove di fatto non si spicca mai veramente il volo e le canzoni tendono ad assomigliarsi un po' tutte (anche quando, su "Selfish", Sean fa momentaneamente il verso al Kanye di "Heartless").

Più che ascoltare un Ep, insomma, sembra di assistere alla lettura del copione di una soap. "TWENTY88" rimane un piacevole quanto vagamente incolore divertissement, pur dimostrando il sano stato creativo della coppia, dal momento che entrambi si sono presi la briga di mettere in piedi qualcosa di curiosamente inedito nell'attuale panorama hip-hop/r&b. Ma c'è da sperare che le rispettive carriere soliste procedano su ben altri binari.

21/05/2016