Warpaint

Heads Up

2016 (Rough Trade)
alt-rock, darkwave

C’è una gran varietà di suoni e stili nel terzo lavoro delle losangeline Warpaint, quasi spiazzante per la molteplicità di influenze contenute.
Si spazia dal brillante pop malinconico del primo singolo “New Song”, brano commercialissimo dal non celato retrogusto eighties che potrebbe schiudere le porte delle chart al quartetto femminile, all’approccio acoustic-folk per voce e chitarra di “Today Dear”.

I beat sono spesso al centro della scena: prima la languida doppietta iniziale “Whiteout”/“By Your Side” (fra Bristol sound e chitarrine à-la XX), poi ancor più “So Good” pilotano l’album verso binari sinuosamente ballabili.
Persino la title track, consumata una partenza nella quale il pianoforte ipotizza scenari drammatici, si schiude velocemente in una spirale electro-funk da indie dancefloor.

Ma “Heads Up” non è un lavoro usa e getta dove tutto è pensato soltanto per suonare molto bene: quando emerge il collaudato mood darkwave di “Don’t Wanna” e “Dre”, che diviene elegante e raffinato in corrispondenza di “The Stall” e “Above Control” (i vertici di intensità del programma), le ragazze dimostrano di saper giocare bene le proprie carte.
L’unica vera pecca, che rischia di allontanare parecchi estimatori della prima ora, risiede nel fatto che il disco suona troppo rifinito: viene a mancare l’urgente urlo liberatorio delle Savages, altra band al femminile che quest’anno ha convinto praticamente tutti.

Le Warpaint restano così a metà del guado, indecise se confermarsi (e conformarsi) su territori post-punk oppure spingersi verso un più fruibile pop da classifica.
Il risultato è un buon disco interlocutorio, che ci pone in una posizione di curiosità nei confronti di quella che sarà l’evoluzione futura della band.

24/09/2016

Tracklist

  1. Whiteout
  2. By Your Side
  3. New Song
  4. The Stall
  5. So Good
  6. Don’t Wanna
  7. Don’t Let Go
  8. Dre
  9. Heads Up
  10. Above Control
  11. Today Dear


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