Balmorhea

Clear Language

2017 (Western Vinyl)
chamber post-rock, post classical

Si era interrotto cinque anni fa il percorso musicale tracciato nel 2007 da Rob Lowe e Michael Muller con i Balmorhea. Difficilmente etichettabili, spesso inseriti superficialmente all’interno dell’immenso calderone post-rock, continuano a muoversi con la loro musica tra i binari minimal di un rock da camera che fa della sottrazione uno dei suoi elementi principali. Certamente post da tutti i punti di vista, che sia rock o meno poco importa, i texani si librano in quel piano continuo che unisce la (post) modern classical e gli esperimenti post-rock dei Bark Psychosis di “Hex”.

La pulizia dei suoni - come si evince dal titolo stesso - emerge prepotentemente e rappresenta quasi una sorta di manifesto contro il caos dei mille rumori e delle mille voci urlate della società contemporanea. Lasciata alle spalle ogni tensione, il nuovo “Clear Language” si muove tra sintetizzatore, pianoforte, vibrafono, archi e chitarra con un ancor più scarnificato approccio minimal capace - anche per questo - di pennellare paesaggi onirici tramite brevi loop di synth e strumentazione acustica.

La prima traccia “Clear Language” nasce proprio così, da un loop minimalista di synth e piano a seguire. La semplicità e la leggerezza sono gli elementi principali e - allo stesso tempo la forza - di un sound tanto personale e caratteristico. Pulsazioni di vibrafono e ritmi di batteria di "Sky Could Undress" rimandano a scenari in stile Mogwai ma molto semplificati. Quando si inseriscono gli arpeggi di chitarra il mood non cambia, anzi viene accentuato l’aspetto intimo e crepuscolare (“Slow Stone”, “55”, “First Light”). “Ecco” e “Behind The World” accentuano la componente elettronica che resta sempre al servizio di una rigorosa opera di sottrazione.

I Balmorhea si confermano capaci di ricreare sonorità di fascino e semplicità. Né rabbia né spigolosità: il loro viaggio è estraniazione, sogni a occhi aperti, unico modo di fuga da una realtà che ci sovrasta quotidianamente con il suo caos.

08/11/2017

Tracklist

  1. Clear Language
  2. Sky Could Undress
  3. Dreamt
  4. Slow Stone
  5. Ecco
  6. Behind The World
  7. Waiting Itself
  8. 55
  9. All Flowers
  10. First Light




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