Bats

The Deep Set

2017 (Flying Nun)
indie-pop

Un piglio quasi “sunshine pop” anima “The Deep Set”, il nuovo dei Bats, la storica band fondatrice del Dunedin sound, che diede forma all’interpretazione sferragliante e uggiosa dell’indie-pop del continente agli antipodi. Nonostante questo, il loro nono album è forse quello più maturo, più padrone di se stesso e del suo umore. In un certo senso, fa apparire il precedente “Free All The Monsters” più da crisi di mezz’età, più volubile ma anche più “senescente”, in un certo senso.

“The Deep Set” è un confortevole idillio chitarristico (“Rock And Pillars”), fatto da una band in perfetto controllo della propria arte e, in definitiva, del mondo. Ma non per questo di mestiere, come dimostrano le cristalline melodie di “Busy” e “Looking For Sunshine”, oppure gli arrangiamenti per violoncello che scuotono l’apatia di “Steeleye Gaze”, specchiandosi nel twee di “No Trace”.
Come racconta la bella novella di vago ascendente (medio)orientale “Durkestan”, i Bats hanno raggiunto quello stato artistico che è anche di Dean Wareham: quello di chi ha trovato nell’arte la sua casa, il suo luogo più familiare.

Ci vorrà forse del tempo per districare “The Deep Set” dal rumore di fondo del “nuovo”, e non si può illudere nessuno che questo disco contenga alcune delle canzoni più memorabili della carriera dei Bats. Forse però può essere considerato il loro disco più consistente e sapiente, denso di suggestioni e di capacità narrativa, pur con qualche comprensibile episodio più di maniera, o almeno prevedibile (l’iniziale “Rooftops”).

25/02/2017

Tracklist

  1. Rooftops
  2. Looking For Sunshine
  3. Rock and Pillars
  4. Walking Man
  5. No Trace
  6. Diamonds
  7. Antlers
  8. Busy
  9. Steeley Gaze
  10. Durkestan
  11. Shut Your Eyes
  12. Not So Good

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