Campos

Viva

2017 (Aloch Dischi)
alt-folk
6.5

Trio del pisano con una storia transnazionale (Davide Barbafiera, Simone Bettin rilocato a Berlino, l'australiana bassista Dhari Vij quivi incontrata), Campos realizza il debutto "Viva" dopo anni di praticantato di rifiniture ed esibizioni dal vivo. Stilisticamente parlando, si tratta di una raccolta di ballad smunte che si ricollegano ai maestri del settore - Mark Lanegan, Black Heart Procession, Castanets - interpretate col giusto sentimento, ma di certo non innovative.

Ciò che fa la differenza è il corredo d'arrangiamento, una maratona di orologerie elettroniche che battono il tempo, interferiscono, disturbano, sottolineano, o semplicemente risuonano con le canzoni. In "Am I A Man" attivano uno stomp, nell'invocazione "Freedom To Sink" diventano una vera e propria locomotiva ritmica, in "Cargo Cult" s'inventano un blues sgocciolante, nel country tetragono di "Storm" si eccitano in uno scalpiccio senza posa. La più affascinante è la mescalero "You Keep Me Thinking", per tamburelli e respiri.
Ma il procedimento si spinge fino a toccare il soul, nel mantra "How My Son" (oasi drone, percussioni ticchettanti), e a un bozzetto solo strumentale, "Far Away", squisito western elettronico a tecnica mista.

Forte di un armamentario di techno, Idm, e musica d'avanguardia, tipici della scena berlinese, è un disco enigmatico, riflessivo e cupo, ma a ritmo rapido, dove tutto cambia rimanendo, al contempo, sempre identico. Manca un vero finale, sciupato da una ghost track: si fa perdonare col ritornello in forma di concertino dadà di "Uneven Steps", vertice di disgiunzione.

30/03/2017

Tracklist

  1. Am I A Man
  2. Freedom To Sink
  3. You Keep Thinking
  4. Cargo Cult
  5. Opa
  6. Uneven Steps
  7. Space
  8. Storm
  9. How My Son
  10. Far Away
  11. Freezing
  12. Straight Ahead

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