Gaussian Curve

The Distance

2017 (Music From Memory)
ambient, chill-wave
7.5

A tre anni di distanza dall’acclamato debutto “Clouds”, i Gaussian Curve ritornano con “The Distance”, seconda prova che conferma le ottime premesse dell’illustre predecessore. Questa volta non è stato uno spazio temporaneo al secondo piano di un edificio del quartiere a luci rosse di Amsterdam a ospitare le sessioni, ma il nuovo studio di Marco Sterk, naturalmente foriero di ulteriori possibilità. Nella primavera del 2016: Gigi Masin, Jonny Nash e Marco Sterk, l’avevano scelto per i rehearsal delle loro nuove esibizioni live. Tra uno spunto e l’altro, guidati dalla stessa spontaneità che nel 2014 aveva dato vita a “Clouds”, è stato presto piuttosto evidente che un nuovo progetto dei Gaussian Curve stava prendendo forma.

Pur dimostrando chiare affinità con il precedente album, anche nella rapida elaborazione delle tracce, ultimate in poco più di quattro giorni, forse “The Distance” accresce ancor più quel tipico senso di liquida spazialità e sospensione delle musiche, con temi che sembrano evaporare disperdendosi nell’atmosfera. In “Dancing Rain” o “Ceremony” ritornano le tipiche sequenze al synth, impronta indelebile di Masin che tanto abbiamo apprezzato in molti suoi splendidi brani storici, di cui ricordiamo per esempio: “Clouds” (1989) o “Call Me” (1986). Drum machine, synth, pianoforte e linee di chitarra, immerse in generose dosi di riverbero, sono gli ingredienti principali di un lavoro completamente strumentale, fatta eccezione per l’intervento spoken della conclusiva e deliziosamente escapista “Another Place” guidata da lenti accordi d’organo.

La musica dei Gaussian Curve nella sua natura ipnotica, suadente e stratificata (“T.O.R”) rifugge ogni artificiosità tecnica, distinguendosi per grazia e naturalezza immacolate dove ambient, elettronica, chill-out e minimalismo si incontrano per originare qualcosa di strettamente personale, che nel contempo sintetizzi al meglio le attitudini dei suoi componenti, già affermati come solisti. A tal riguardo, ci concediamo una piccola e doverosa digressione per sottolineare la grande rilevanza del lavoro del nostro Gigi Masin, da anni musicista attivo della scena elettronica italiana.
Ricordiamo lavori di grande bellezza come l’esordio “Wind” (1986) ,“The Wind Collector”, con Alessandro Monti e Alessandro Pizzin (1991), recentemente ristampati da The Bear On The Moon e Diplodisc, che per qualità meriterebbero ben più visibilità, oppure, il classico Sub Rosa condiviso con Charles Hayward “Les Nouvelles Musiques De Chambre Vol 2”, pubblicato nel 1989 e ristampato nel 2017 da Modern Classics Recordings, capitoli di fondamentale ascolto per chiunque apprezzi la musica dei Gaussian Curve e non solo.

Come “Clouds”, anche “The Distance” è prodotto dall’etichetta olandese Music From Memory, che, a quattro anni dalla nascita, alterna nuove pubblicazioni ad affascinanti compilation dagli artwork molto curati, dedicate alla riscoperta di musicisti del recente passato, ricordiamo l’indispensabile “Talk To The Sea” del 2014, firmata proprio da Gigi Masin a cui fece seguito la nascita dei Gaussian Curve. In definitiva, “The Distance” è una bella esperienza d’ascolto, il trionfo della quiete sul caos, della semplicità sull’artificio.

02/08/2017

Tracklist


1. Breathe
2. The Distance
3. Dancing Rain
4. Suspended Motion
5. Ceremony
6. T.O.R.
7. Four For You
8. Another Place

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