Joey Bada$$

All-Amerikkkan Bada$$

2017 (Pro Era)
hip-hop

Quando nel 2012 uscì "1999", il primo mixtape dell'allora diciassettenne Joey Bada$$, in molti videro in questo giovane ragazzo un talento decisamente fuori dal comune. Tuttavia, la pubblicazione di "B4.DA.$$", il debut-album, non convinse completamente all'epoca, né riesce a farlo oggi. "All-Amerikkkan Bada$$" arriva dopo due anni, carico di aspettative che riesce solo in parte a soddisfare.

L'album, composto da 12 canzoni, è una specie di manifesto del pensiero politico e sociale del rapper, che solitamente aveva avuto se stesso al centro dei suoi versi. Per un artista molto autorefenziale, il cambiamento di focus può essere la mossa giusta. "All-Amerikkkan Bada$$" dimostra che la direzione è corretta, ma ancora non è del tutto chiaro il punto di arrivo e soprattutto come arrivarci.
Certo, per un ragazzo di soli ventidue anni incentrare un intero album su quelli che sono considerati i mali della società odierna (nella fattispecie: The Donald, la violenza della polizia, il razzismo etc.) forse non è un compito semplicissimo. Non cambiano solo i contenuti, però, anche il suo modo di rappare è volutamente mutato. Joey Bada$$ ha sempre flirtato con lo stile della Golden Age, e questo cambiamento non riesce a convincere del tutto. Per un artista che aveva attirato l'attenzione proprio grazie al suo flow molto scuro, molto newyorkese, la scelta di "rilassarsi" non pare essere azzeccata.

Nonostante le apparenze, "All-Amerikkkan Bada$$" è un disco che vuole veicolare un messaggio di positività su come risolvere i problemi. Questo è chiaro fin dalla seconda traccia, "For My People". In "Land Of The Free", invece, è l'emblema di come però il buonismo rischi di sfociare rapidamente banalità, come nei versi "Can't change the world unless we change ourselves" oppure "Obama just wasn't enough, I just need some more closure, And Donald Trump is not equipped to take this country over".
Il resto del disco, continuando su questa linea, non brilla per originalità. Si vede che l'intenzione giusta c'è, come ad esempio in "Babylon", ma scrivere testi che possono riempire le peggiori timeline dei vari social network di citazioni banali non porta a niente.

Nel complesso, dunque, "All-Amerikkkan Bada$$" è un lavoro incompiuto. Il cambio di paradigma potrebbe anche funzionare, nonostante il "vecchio" stile rimanga forse più autentico anche con i suoi punti di debolezza. È chiaro che nell'intenzione il disco non voleva essere un semplice compitino, l'impegno c'è e si vede. Tuttavia non basta. Il talento è limpido, ma non era questo che doveva essere dimostrato al secondo album (quarto, se si considerano i due mixtape). Certo, il ragazzo è giovane e si può auspicare che l'invecchiamento possa affinarlo, come succede con i buoni vini.

19/04/2017

Tracklist

  1. Good Morning Amerikkka
  2. For My People
  3. Temptation
  4. Land of the Free
  5. Devastated
  6. Y U Don’t Love Me?
  7. Rockabye Feat. ScHoolboy Q
  8. Ring The Alarm Feat. Kirk Knight, Nyck Caution and Meechy Darko
  9. Super Predator Feat. Styles P
  10. Babylon Feat. Chronixx
  11. Legendary Feat. J. Cole
  12. Amerikkkan Idol

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