John Milk

Paris Show Some Love

2017 (Underdog)
soul-disco-funk

John Milk è innamorato della sua Francia, ed è per scuotere dal torpore un paese emotivamente messo in ginocchio dal terrorismo che l'artista ha voluto intitolare il suo nuovo album “Paris Show Some Love”.
Per l'occasione, il piacevole melting pot vintage di funky, soul, disco e reggae dell’esordio viene riproposto con l'aggiunta di un po’ di hip-hop ed elettro-soul, spostando l’asse temporale dagli anni 80 al nuovo millennio. Il musicista francese punta in alto e mette in mostra un briciolo d’ambizione, ma nonostante il notevole dispiego di mezzi l’album resta gradevolmente nell’anonimato del funk-revival.

Pur riconoscendo al trascinante funky-soul di “When I Get Down” e al brioso hip-hop di “Shout Out!” le credenziali necessarie per riempire moderni dancefloor con uno stile d'antan, va sottolineato come il resto dell’album suoni eccessivamente levigato e più adatto a una sfilata di moda che a un party in stile black music. La cifra stilistica è più affine a quella di Mayer Hawthorne (“Stir It Up”) o alle leggerezze da vip di Justin Timberlake (la title track). Nulla a che vedere con la sensualità di Isaac Hayes o Millie Jackson, anche se va riconosciuta all’artista una buona dose di passione per la tradizione soul.

Quel che manca è il grondare del sudore e il sapore acre della polvere. Anche le performance vocali sono spesso fragili e poco incisive, ad esempio un brano come “Got To Be True” sarebbe perfetto per le corde vocali di D’angelo, mentre Milk non va oltre il piacevole compitino.
Anche se talento e buon gusto non mancano, il suono è spesso artefatto (“It Doesn’t Matter”) e l’album resta un gradevole sottofondo per nostalgici dell’era soul-disco.

21/04/2017

Tracklist

  1. When I Get Down
  2. It Doesn't Matter 
  3. Natural Girl
  4. Got To Be True 
  5. Create 
  6. Paris Show Some Love 
  7. I Got It Covered  
  8. Stir It Up  
  9. Ain't Funky Enough  
  10. Wood For My Fire 
  11. Shout Out!




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