Sembra che Marry Waterson abbia trovato un proficuo matrimonio artistico con il chitarrista David A. Jaycock (The Big Eyes Family Players). Dopo due dischi divisi con il fratello Oliver Knight pubblicati ad inizio decennio, è stato il lavoro di due anni fa, “Two Wolves” (One Little Indian, 2015) ad assottigliare le distanze di Marry dai suoi avi nell'Olimpo folk.
“Death Had Quicker Wings Than Love”, il titolo del suo nuovo album, è una citazione di John Wesley. La lettura e la scrittura sono da sempre un rifugio per la musicista inglese, che ha iniziato a cantare nei dischi dei genitori fin da bambina: “Scrivo rifugiandomi tra le lenzuola, mi nascondo. Una volta mio padre mi ha trovata nel mio letto circondata da fogli e quaderni, è come se ci fosse un buco nero dentro di me che si colma solo attraverso la scrittura".
Un'atmosfera cupa e melanconica avvolge tutte le dieci ballate in scaletta su “Death Had Quicker Wings Than Love”, arrangiate con i suoni delle chitarre suonate da Marry (acustica) e David (acustica ed elettrica). Voce ferma e fingerpicking brillante per raccontare storie di amori burrascosi finiti in tragedia. Racconti da ascoltare davanti un camino d'inverno.
05/12/2017