Moon Moon Moon

Pregevole lavoro del folk indipendente continentale, questo "Help! Help!" di Moon Moon Moon, nuovo nome della scena olandese. Animato da un carosello di ombre cinesi, proiettate sul muro di una cameretta, il disco si nutre e amplifica le manie e la sensibilità, più in generale, del mastro burattinaio Mark Lohmann, novello Linkous nella lullaby "Lifetime", ma vicino anche all'arte infantile e disarmata delle preghiere di Sufjan Stevens ("House Sitting", "Deathbed").

"Help! Help!" inizia con l'ode bedroom-electro-folk di ascendenza islandese "Oh, Wintertime!", dalle parti di Mùm e Seabear, scorrazzata ribollente in una visione Bruegel-iana, che sembra ravvivarsi nella seguente "The Ocean, Pt. 1".
La volontà di smarcarsi dai cliché bedroom-folk (che vanno comunque benissimo quando l'ispirazione melodica è viva e in lotta, come in questo caso) è percepibile nel dinamismo "orchestrale" del disco, che accosta tracce di lo-fi direttissimo ("The Ocean, Pt. 2"), a fomenti collettivi dalle progressioni quasi sconsiderate (la title track), con uso grandioso, in tutti i sensi, dell'elettronica come vera miccia emotiva ("Goodbye, Seabed", "Believing In Nessie").

Quando comincia il pensoso, sornione giro di basso di "Disintegration Loop", si riconosce il rapporto con la scena olandese (I Am Oak, The World Of Dust), della quale Moon Moon Moon si dimostra molto più di un comprimario.

09/03/2017