Moon Zero

Relationships Between Inner & Outer Space

2017 (Denovali)
ambient/elettronica

Tra le numerose (ma non sempre mantenute) promesse del fitto catalogo Denovali, due anni fa il britannico Tim Garratt ha aggiunto un capitolo degno d’attenzione all’estetica drone “immersiva” portata avanti da sensibili compositori quali Lawrence English e Rafael Anton Irisarri. Senza tradire l’estetica tenebrosa della label tedesca, il terzo lavoro firmato Moon Zero vanta, rispetto all’omonimo, un maggior grado di dialogo e contaminazione tra sentimenti e sorgenti sonore contrastanti.

La poetica sonora dei quattro lunghi brani di “Relationships Between Inner & Outer Space” – titolo esplicito e rivelatorio – oscilla continuamente tra un senso di abbandono nell’oscurità e una fioca, commossa meraviglia. “Sunk Cost” ne è l’esempio più evidente: una propagazione della statica apnea introdotta dal primo brano si illumina per mezzo di un confortante velo melodico, riassorbito nella seconda parte dal distaccato moto ondivago di una chitarra dalle nebbiose distorsioni. “Erwood Araf” si allinea alle meditazioni via synth che nel corso dell’anno passato hanno cristallizzato l’estetica minimalista di Caterina Barbieri e Alessandro Cortini, e che qui rimangono una sorta di segnale sottotraccia in fase di lenta metamorfosi, per poi approdare su un inquieto bordone che evoca l’irregolarità di un plateau lunare.

L’album culmina nell’inafferrabile soundscape di “Arcane XII”, circondato da spesse nubi di suono che attraversano la linea melodica che si scorge tra le pieghe, e che chiude il cerchio dell’opera ammantandola di un sottile e affascinante alone di mistero. Tra le cangianti sfumature di questa prova si avvertono una pulizia e un controllo del suono che confermano la crescente qualità artistica di Garratt, che procede con passo sicuro sulla strada maestra dell’ambient/elettronica più pregevole.

11/01/2018

Tracklist

  1. Keflavik
  2. Sunk Cost
  3. Erwood Araf
  4. Arcane XII

Moon Zero sul web